Case Study Nuvap: il progetto “aria di scuola”

22 Gennaio 2023 Smart Building Italia


Dal 2019, a Magliano Alpi e Boves, è stato avviato il Piano “Scuole sicure”, per il monitoraggio continuo della qualità dell’aria grazie alle soluzioni Nuvap.

L’azienda incaricata dall’amministrazione comunale di portare avanti il progetto è Ambiente Benessere, partner di Nuvap. Le rilevazioni sono iniziate nell’edificio scolastico dell’Istituto Comprensivo A.Vassallo, scuola primaria ai piedi del Monte Bisalta, per poi estendersi in altri plessi scolastici.
Il comune di Boves, piccolo centro cittadino di circa 10.000 abitanti, si trova ai piedi della Bisalta, cima nota al territorio per la presenza delle miniere di uranio attive tra il 1949 e il 1961: periodo della corsa all’atomica. Proprio nel territorio del comune, in frazione Castellar di Boves, era attiva una miniera che forniva lavoro a 32 operai.
La presenza di uranio nel sottosuolo, favorisce alti livelli di Gas Radon; un gas radioattivo che deriva proprio dal decadimento dell’uranio.
L’amministrazione comunale, conscia ed informata del possibile rischio, ha scelto di eseguire un monitoraggio in alcuni immobili pubblici scegliendo di iniziare dagli edifici scolastici per verificare la salubrità e tutelare la salute dei cittadini più piccoli della comunità di Boves.

Il Progetto

L’amministrazione comunale ha voluto approfondire gli aspetti tecnici finalizzati a rilevare la presenza di gas Radon e quali iniziative intraprendere, a tutela della salute degli studenti.
Ha così valutato ed analizzato il progetto “Aria di Scuola” presentato da Ambiente & Benessere che prevedeva un primo periodo di monitoraggio di tre anni degli ambienti attraverso l’installazione di dispositivi fisici, attivi 24 ore su 24, capaci di monitorare in maniera continuativa numerosi parametri tra cui anche la formaldeide, i composti organici volatili, i campi elettromagnetici, ecc.
Oltre a raccogliere i dati, e trasformarli in report periodici, è stato anche consegnato e distribuito materiale informativo-divulgativo per provare a sensibilizzare gli utenti e la cittadinanza sull’argomento.

L’ Applicazione

Concordati con l’Amministrazione comunale i dettagli del progetto, tra cui i parametri da monitorare, i tempi ed il numero dei dispositivi, si è dato il via al monitoraggio nell’Istituto Comprensivo A.Vassallo
Gli apparecchi sono stati installati nelle aule, nel corridoio e all’interno dell’aula magna, che si trova ad un livello seminterrato.

    

Le soluzioni installate sono in grado di monitorare in modo continuativo fino a 26 parametri ambientali.
Il numero di parametri, il tempo di rilevamento, l’acquisizione di informazioni su più anni, consentono di definire un quadro di analisi dei dati completo ed esaustivi, capace di definire il grado di esposizione, unitamente alla possibilità di studiare quale soluzione applicare per la risoluzione e/o riduzione dell’esposizione a determinati inquinanti.

I Risultati

Analizzando i dati raccolti dai dispositivi installati, si è riscontrato che nel polo scolastico non è presente inquinamento elettromagnetico. Nello specifico i valori inerenti l’elettromagnetismo ad alta frequenza sono praticamente sempre a zero. Per quanto concerne invece l’elettromagnetismo a bassa frequenza si rilevano dei valori decisamente bassi, ovvero si ha una media indicativa di esposizione a 53 nT (il valore di allerta è a 3.000 nT).
Particolari interessanti invece i valori inerenti gas radon e anidride carbonica.

Fonte: Arpa

Per quanto concerne il gas radon, nonostante il comune di Boves sia classificato dall’ARPA Piemonte come comune con un valore medio di Radon pari a 142 Bq/mc ed uno dei comuni del Piemonte con la maggior percentuale di case che superano i 400 Bq/mc, negli ultimi tre mesi del 2019 la media rilevata all’interno delle classi si è aggirata intorno ai 80 Bq/mc, ovvero quasi la metà del valore medio comunale. Ciò implica che prendendo in considerazione il singolo inquinante, le condizioni di salubrità all’interno della scuola sono molto migliori rispetto al resto del territorio comunale.

L’analisi dei dati riferiti all’anidride carbonica invece hanno dato informazioni utili su come l’affollamento delle classi compromette in modo significativo la qualità dell’aria durante le ore di presenza dei bambini.
Prendendo come riferimento i dati inerenti la prima settimana di dicembre 2019 , contraddistinta da temperature esterne rigide, si nota coma l’apertura manuale delle finestre è stata insufficiente per mantenere dei valori di concentrazione di anidride carbonica ottimali. Guardando il grafico dell’immagine seguente, si può notare che l’aver aperto solo una volta le finestre nell’arco della mattinata non ha comportato un grande miglioramento. Cosa invece che è avvenuta a fine mattinata quando gli alunni sono tornati a casa e le finestre sono state aperte per un lungo periodo.

Come si può evincere, senza un adeguato ricambio d’aria, già dai primi minuti della mattina in cui arrivano gli studenti, i valori di anidride carbonica iniziano a salire per poi iniziare una lenta curva di discesa al termine delle lezioni (ovvero quando la classe si svuota). I valori di CO2 raggiunti senza l’adeguata ventilazione della classe hanno superato in più occasione i 2.000 ppm, valore particolarmente alto se si pensa che una persona normale già a 800 ppm inizia ad avere difficoltà di concentrazione ed apprendimento. A fronte dell’analisi di questi dati di monitoraggio, con l’amministrazione comunale si sta dialogando per programmare l’installazione di un sistema di ventilazione meccanica controllata che possa garantire un adeguato ricambio d’aria, garantendo altresì anche un adeguato comfort termico nelle stagioni più fredde.

I Risultati

Dopo oltre tre anni di monitoraggio, l’esperienza del progetto “Aria di Scuola” fatta a Boves è stata molto soddisfacente in quanto ha permesso di analizzare la qualità dell’aria respirata dai bambini delle elementari e verificare il cambiamento delle abitudini pre e post pandemia, considerando la variazione dei livelli di concentrazione di un’ampia rosa di parametri ambientali. Senza ombra di dubbio, per l’amministrazione comunale è stata una esperienza che gli ha consentito di avere ben chiara la situazione della salubrità della scuola monitorata, nonché avere dei dati concreti per pianificare degli interventi di miglioramento dell’edificio scolastico, anche sotto l’aspetto energetico.

Non è da sottovalutare l’aspetto sociale del progetto. Infatti, oltre a rendere maggiormente coscienti gli amministratori sullo stato della salubrità della scuola, l’attività collaterale svolta all’interno del progetto ha previsto la pubblicazione di più edizioni di giornalini scolastici rivolti alle famiglie degli alunni e al personale scolastico. Editoria che conteneva informazioni sia sul progetto, ma soprattutto trattava in maniera divulgativa l’importanza della qualità respirata e per avere effetti positivi sulla salute.

Il progetto “Aria di Scuola” attivato dal Comune di Boves, ha fornito dati scientifici sulla qualità dell’aria presente nel plesso scolastico, in relazione ai periodi dell’anno, alla presenza o meno degli alunni, rispetto alle consuetudini degli utilizzatori dei locali.
Un ottimo risultato che ha consentito da un lato la presa di coscienza della qualità dell’aria e dall’altro la possibilità di sensibilizzare alunni e famiglie su questi aspetti di assoluta rilevanza.
Respirare aria pulita è un diritto che ognuno di noi deve “alimentare ed implementare”, perché chiunque deve avere la possibilità di vivere, lavorare ed imparare in ambienti che tutelano la propria salute.