Dal Lazio al Veneto la sfida al caro bolletta dei Periti Industriali

5 Dicembre 2022 Ilaria Rebecchi


Presentati tre progetti di Comunità energetiche rinnovabili

Il progetto dei periti industriali “Illuminare la speranza” entro nel vivo. L’iniziativa voluta dal Cnpi per realizzare una Comunità energetica rinnovabile a impatto sociale, in una zona particolarmente disagiata del paese è quasi realtà.
La rivoluzione energetica voluta dai periti industriali, infatti, partita da Veneto e Lazio con l’obiettivo di sperimentare forme di autoconsumo energetico, favorendo risparmi e ottenendo nello stesso tempo benefici ambientali, necessità ora solo degli ultimi passaggi e degli adeguati finanziamenti.

L’esperienza di Marghera

Il primo progetto realizzato dai periti industriali e donato a Marghera, località del comune di Venezia, è già pronto. Preceduto nei mesi scorsi da un protocollo d’intesa (il primo in Italia) siglato tra lo stesso Consiglio nazionale, Insula Spa, società del comune di Venezia (che ha scelto gli immobili per questa prima operazione) ed Ancitel Energia e Ambiente, il progetto prevede l’installazione di un impianto fotovoltaico sui tetti di sei condomini contigui di proprietà del Comune di Venezia, per un totale di 32 appartamenti e che produrrà circa 60 chilowatt di energia, quindi circa 10 a condominio. I residenti potranno così usufruire di un risparmio pari all’80% dei costi normalmente sostenuti. Non trattandosi di una CER allargata (per costituirla serve un quadro normativo chiaro e definitivo che ancora manca) ma di una comunità di piccole dimensioni, potrà partire in tempi rapidi.

“Questa produzione di energia” ha raccontato Paolo Dalla Vecchia Presidente di Insula Spa, “può essere valorizzata cedendola gratuitamente ai singoli condomini. In questo modo si raggiungono contemporaneamente due obiettivi: un beneficio per l’ambiente, giacché l’attivazione di questa Cer porterà ad una riduzione di 40,24 tonnellate annue di Co2 nell’atmosfera e la salvaguardia del caro energia per le famiglie, attraverso la cessione di energia elettrica rinnovabile gratuitamente ai conduttori degli appartamenti interessati al progetto”.

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“I periti industriali hanno deciso di realizzare e quindi di donare il progetto ai fini sociali” ha dichiarato Giovanni Esposito, Presidente del Cnpi. “Questa iniziativa, infatti, arriva a conclusione del percorso di sensibilizzazione che abbiamo volute fare toccando diverse città italiane – Napoli, Milano, Firenze, Bari, Palermo – con l’obiettivo di combattere la povertà e i costi energetici in bolletta attraverso la realizzazione di comunità energetiche in Italia ad impatto sociale. Dunque un impegno concreto della categoria che mette a disposizione le proprie competenze per contrastare la povertà energetica, ma anche per abbattere le emissioni nocive”.

Il progetto nei due comuni nel Lazio

Anche due comuni del Lazio colpiti dal sisma del 2016 sono pronti per la rivoluzione energetica: un progetto che coinvolgerà oltre 300 famiglie, per un totale di 700 abitanti che punta ad azzerare quasi totalmente i consumi di gas e di energia elettrica attraverso la realizzazione delle prime due Comunità energetiche a impatto sociale in quel territorio, con un risparmio in bolletta stimato di circa l’80%.

L’iniziativa pesa oltre 4 milioni di euro e si inserisce all’interno del Bando CER del programma NextAppennino, finanziato dal Fondo nazionale complementare al Pnrr per le aree sisma, che mette a disposizione dei comuni di quelle zone 68 milioni di euro per favorire la realizzazione degli impianti di energia rinnovabile e la nascita delle Comunità energetiche rinnovabili.
Dopo il Veneto, quindi, prosegue “la messa a terra” del progetto sulle comunità energetiche rinnovabili realizzata con la progettazione dei professionisti iscritti all’ordine di Rieti. Un’opportunità per tutte quelle famiglie residenti nei comuni di Castel Sant’Angelo e Micigliano che hanno deciso di aderire volontariamente all’iniziativa rispondendo alle sollecitazioni delle due amministrazioni.

I due progetti laziali si muovono a valle dell’accordo Cnpi-Ancitel Energia e Ambiente secondo il quale i Periti Industriali iscritti agli albi provinciali potranno offrire la propria professionalità e competenza a tutte quelle amministrazioni pubbliche delle aree colpite dal sisma del 2016 e che vogliono accedere ai bandi per la realizzazione di Comunità energetiche rinnovabili.
Questa quindi la cornice attorno alla quale sono stati realizzati i due progetti per i due comuni appena presentati e ora al vaglio della commissione che dovrà giudicarne l’idoneità. Una volta ottenuto il via libera le due amministrazioni comunali diventeranno membri a tutti gli effetti della futura comunità energetica rinnovabile, in qualità di Produttori-Consumatori e a loro volta si faranno motori del progetto, invitando tutti i soggetti presenti sul territorio sia pubblici che privati a partecipare alla CER.
In particolare, nel comune di Castel Sant’Angelo saranno realizzati 187 impianti sui tetti degli immobili di privati cittadini e di 4 impianti sugli edifici e nei parcheggi del Comune oltre che sistemi di accumulo e stazioni di ricarica per veicoli elettrici.

Il progetto realizzato dai Periti Industriali prevede di portare l’autosufficienza energetica, intesa come rapporto percentuale tra autoconsumo complessivo e fabbisogno energetico, su base annua a livelli prossimi o superiori all’80%.

“Il nostro obiettivo” ha spiegato Luigi Taddei sindaco del comune di Castel Sant’Angelo, “era quello di trovare una soluzione che potesse aiutare ambiente e cittadini soprattutto in questo momento di forte crisi energetica. Grazie al supporto dei Periti Industriali, quindi, ci siamo innanzitutto interrogati sulla fattibilità dell’iniziativa, poi abbiamo cercato di far comprendere alla cittadinanza l’opportunità di autoprodurre energia elettrica attraverso un sistema di accumulo collettivo. In questo modo riusciremo a far risparmiare ai cittadini quasi l’80% dei consumi di gas e di energia elettrica, riducendo nello stesso tempo le emissioni inquinanti. Una vera rivoluzione anche dal punto di vista culturale”.

Lo stesso principio vale anche per il comune di Micigliano: in questo caso sono 60 i cittadini che hanno deciso di aderire all’iniziativa che prevede la realizzazione di altrettanti impianti sui tetti con relativo sistema di accumulo che consentirà di diversificare i tempi di consumo dell’energia, da quelli della produzione della stessa. Mediante il sistema di accumulo si riuscirà ad immagazzinare l’energia elettrica prodotta in eccesso durante i periodi di elevato irraggiamento, rendendola disponibile nei momenti di maggior bisogno. In questo modo, si ridurranno le richieste di energia elettrica e conseguentemente si ridurrà il costo delle bollette.

 

Ilaria Rebecchi

Executive Editor della rivista e del portale Smart Building Italia, lavora come Giornalista e Senior Copywriter specializzata in settori come tecnologia e digitale, creatività e social media.