Emissioni energetiche globali azzerate per il 2050? Difficile ma non impossibile…

13 Luglio 2021 Angela


Si può dare di più, recitava la vecchia canzone, e a ben vedere è proprio questo il messaggio di fondo del recente rapporto “Net-Zero by 2050” messo a punto dall’Agenzia Internazionale per l’Energia.

Il titolo è relativo al grande traguardo da raggiungere per la metà del secolo, ovvero un’umanità a impatto zero sul pianeta.  Un traguardo, è bene ricordarlo, che si è già data l’Europa in autonomia, ma un conto è ragionare in termini, per quanto importanti, relativi al nostro continente, altra cosa pensare di estendere l’obiettivo al mondo intero.

“Il mondo ha un percorso praticabile – si legge nel rapporto – per costruire un settore energetico globale con emissioni nette zero nel 2050, ma è una strada molto impegnativa che richiede una trasformazione senza precedenti del modo in cui l’energia viene prodotta, trasportata e utilizzata a livello globale”. Percorso impegnativo anche perché gli impegni assunti dai governi sul clima fino ad oggi, pur nel caso vengano pienamente raggiunti, “sarebbero ben al di sotto di quanto necessario per portare le emissioni globali di anidride carbonica legate all’energia a zero entro il 2050 e dare al mondo una possibilità uniforme di limitare l’aumento della temperatura globale a un grado e mezzo”.

Un lavoro, quello dell’AIE, che rappresenta il primo studio completo al mondo sul modo di effettuare la transizione verso un sistema energetico “zero” entro il 2050 garantendo al contempo forniture energetiche stabili e convenienti, fornendo accesso universale all’energia e consentendo una solida crescita economica. Un sistema energetico pulito, dinamico e resiliente dominato da energie rinnovabili come il solare e l’eolico, ovviamente in sostituzione dei  combustibili fossili. Ed ancora, il rapporto esamina i fattori chiave, quali il ruolo della bioenergia, della cattura del carbonio e dei cambiamenti comportamentali nel raggiungimento dell’obiettivo globale dell’impatto zero.

“La nostra roadmap mostra le azioni prioritarie che sono necessarie oggi per garantire che l’opportunità di zero emissioni nette entro il 2050 non vada persa”. A dichiararlo è Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia, che sottolinea come “la portata e la velocità degli sforzi richiesti da tale obiettivo critico e formidabile rendono questa forse la più grande sfida che l’umanità abbia mai affrontato. Un percorso che necessita di un’impennata storica negli investimenti in energia pulita, con la conseguente creazione di milioni di nuovi posti di lavoro e aumento della crescita economica globale. Spostare il mondo su quella strada richiede azioni politiche forti e credibili da parte dei governi, sostenute da una cooperazione internazionale molto più ampia”.

In particolare, la roadmap stilata dall’AIE stabilisce più di 400 traguardi per guidare il viaggio globale verso lo zero netto entro il 2050. Questi includono, già da oggi, nessun investimento in nuovi progetti di fornitura di combustibili fossili e nessun ulteriore investimento per nuove centrali a carbone. Poi, entro il 2035 dovranno essere azzerate le vendite di nuove autovetture con motore a combustione interna, mentre entro il 2040 il settore elettrico mondiale dovrà avere già raggiunto emissioni nette pari a zero. Interessanti anche le indicazioni relative alla necessaria evoluzione delle energie rinnovabili. Nel dettaglio, il percorso ipotizzato dall’AIE prevede enormi aggiunte annuali di solare fotovoltaico per raggiungere una quota produttiva di 630 gigawatt entro il 2030 ed altrettante significative “iniezioni” di energia eolica per raggiungere i 390 gigawatt alla stessa data.

Infine, il rapporto sottolinea come “la maggior parte delle riduzioni globali delle emissioni di anidride carbonica tra oggi e il 2030 sarà dovuta a tecnologie già disponibili oggi. Ma nel 2050, quasi la metà delle riduzioni sarà legata a tecnologie che sono attualmente solo in fase di dimostrazione o prototipo. Ciò richiede ai governi di aumentare rapidamente e ridefinire le priorità della spesa per la ricerca e lo sviluppo, nonché per la dimostrazione e l’implementazione di tecnologie energetiche pulite, ponendole al centro della politica energetica e climatica”. I progressi più significativi sono attesi nelle aree delle batterie avanzate, degli elettrolizzatori per l’idrogeno e nella cattura e stoccaggio diretto dell’aria.