Mobilità elettrica italiana, crescita costante. E Fiat “si iscrive”

19 Luglio 2019 Smart Building Italia


Attenzione, qualcosa si muove, e con un certo fragore, nel settore della mobilità elettrica. Dopo essere uscito da qualsiasi associazione automobilistica internazionale, il gruppo Fiat Chrysler Automobilies, FCA, si iscrive d’imperio alla Motus-e, sorta per promuovere la nuova mobilità a motore in Italia. Adesione sottoscritta da parte di FCA negli stessi giorni in cui, nello storico stabilimento torinese di Mirafiori, entra in funzione Comau, robot “delegato” a gestire la linea di produzione della nuova 500 a propulsione elettrica.
D’altra parte, che il momento sia non solo propizio, ma quasi obbligato, per la conversione alla nuova mobilità è dimostrato da vari fattori convergenti. A cominciare dai massicci investimenti compiuti in questa direzione da “competitor” europei come la francese Renault, fresca di joint venture sottoscritta con il costruttore Jiangling allo scopo di alimentare con vetture elettriche l’imponente mercato cinese, o come la tedesca Bmw, organizzata per mettere in circolazione venticinque modelli elettrici o ibridi entro il 2023.
Concorrono poi alla svolta di FCA i dati provenienti dall’indotto. In questi giorni fanno rumore quelli evidenziati da una ricerca di mercato che la stessa Motus-e ha compiuto, assieme a The European House – Ambrosetti, sviluppando il tema “La filiera della mobilità Made in Italy: imprese, territori e tecnologie della e-Mobility”. Pagine che rilevano numeri come i novemila veicoli elettrici immatricolati in Italia nel 2018, il doppio dell’anno precedente, o come l’aumento medio annuo del 28% fatto registrare dal fatturato del comparto per arrivare ai sei miliardi di euro del 2017, con una tendenza a centrare nel 2030, secondo le stime della ricerca, una cifra compresa fra 79 e 98 miliardi di euro.
A concorrere già in questa direzione provvedono le 160 imprese censite dall’indagine Motus-e, con maggiori concentrazioni nel nordovest italiano. Se la previsione formulata per il 2030 parla di diecimila aziende attive a vario titolo nella mobilità elettrica, di sicuro la conversione elettrica di Fiat-FCA fa oggi da propellente in questa direzione.