Robot, il boom italiano in un mondo sempre più automatizzato

23 Maggio 2019 Smart Building Italia


Italia, Paese di robot in un mondo sempre più automatizzato: aumentano dell’11,5% le vendite su base annua, risultato da leadership europea. Come dire che il futuro inizia al galoppo dove meno ce lo si aspetta, proprio in uno dei Paesi attualmente più disastrati dal punto di vista economico, l’Italia inchiodata alla crescita zero dalle stime del Fondo Monetario Internazionale.

Ma è la stessa Italia che riveste ruolo da dominatrice nel mercato europeo della robotica. Secondo i dati di una ricerca presentata da SIRI, Società italiana di robotica, e IFR, International Federation of Robotics, nel corso del 2018 l’Italia ha venduto 9mila237 robot, centrando un aumento dell’11,5% rispetto agli 8mila283 pezzi venduti nel 2017. Un risultato che pone il nostro Paese quattro punti e mezzo sopra il 7% di aumento medio registrato in tutta l’Unione Europea. Quanto alla tipologia degli automi made in Italy, il 76% è destinato alla manipolazione, con una forte preponderanza di pezzi antropomorfi dato che sono destinati a replicare la manualità, mentre il settore in crescita è quello della saldatura, salito all’8,8%, e preceduto solo dall’assemblaggio, piazzato al 10%. Alta vocazione tecnologica delle imprese ed effetti degli incentivi destinati all’industria 4.0 si profilano come le cause principali di questa virtuosa crescita italiana.

Fa ancora più specie il boom italiano in un mercato globale sostanzialmente paralizzato, dove i 384mila robot ufficialmente venduti nel 2018 fanno segnare un timido 1% in più rispetto all’anno precedente, anche se il trend negativo è dominato soprattutto dall’arretramento dell’export cinese. L’impressione è però che si tratti di un’impasse momentanea, restando troppo forti le spinte tecnologiche ed economiche destinate ad alimentare ulteriormente il business robotico. In un ambito come quello ospedaliero, ad esempio, dove il robot è ormai presenza abituale in sala operatoria, la svolta è intrapresa da troppo tempo per poter prevederne rallentamenti, tanto è vero che un fresco rapporto elaborato dall’istituto di ricerca Markets and Markets ha elaborato cifre chiarissime, ovvero una previsione di quasi il 300% in più di fatturato globale nel giro di quattro anni, passando dai 6,46 miliardi di dollari attuali ai 16,74 del 2023.

Ma anche nel settore alimentare l’accelerazione robotica può essere data per scontata. Risulta difficile immaginare che chi già utilizza in modo intensivo l’automatizzazione produttiva possa essere lasciato ad aumentare “impunemente” le proprie entrate, come nel caso del boom della Startup Ocado, che a Londra sta dominando il mercato della spesa online grazie a un sistema che affianca ai fattorini in carne e ossa della distribuzione un esercito di robot a cui sono invece demandati preparazione e confezionamento dei prodotti all’interno di immensi e silenti hangar. I risultati parlano chiaro, premiando Ocado con il primo posto assoluto conquistato nel settore a Londra, dove attualmente può contare su 700mila attivi e 290mila ordini settimanali.