Dai telefoni alle piastrelle, una Smart Economy da 17mila miliardi di dollari

17 Giugno 2019 Smart Building Italia


5G motore dell’economia delle Smart City. Questo appare come un punto fisso nel prevedere lo sviluppo di una Smart Economy di cui l’internet di quinta generazione, più rapido e capiente di dati, costituisce uno degli assi fondanti.

Mentre le comunicazioni via 5G approdano in questi giorni al traffico telefonico degli italiani, oggetto della prima campagna di abbonamenti attuata da Vodafone, vengono diffusi i dati di un autorevole studio, dal titolo “5G Urban Deployment”, svolto da ABI Research per InterDigital, azienda americana che fornisce tecnologia wireless. Sulla base degli investimenti attuali e degli obbiettivi a cui sono finalizzati, l’indagine prevede per il 2035 un fatturato globale della Smart Economy pari a 17mila miliardi di dollari, frutto dei nuovi modelli socio-economici che saranno instaurati con l’avvento definitivo delle Smart City. Secondo la ricerca di ABI, quasi un quinto di questo volumi d’affari sarà da ascrivere totalmente al 5G, sommando i 2.400 miliardi di dollari ricavati dalla diffusione del 5G stesso agli 866 milioni da riferire alle connesse produzioni di applicazioni e servizi vari.

D’altra parte, indizi concreti in questa direzione non fanno altro che moltiplicarsi. Nel senso che le Smart City crescono più o meno davanti ai nostri occhi, giorno dopo giorno. È il caso di Barcellona, metropoli spagnola la cui responsabile dello sviluppo digitale, Francesca Bria, in un incontro tenutosi l’altro giorno con i media a Milano, dove era ospite dell’assessore alla trasformazione digitale, Roberta Cocco, ha presentato questi dati acquisiti relativi a Barcellona: 700 chilometri di fibra ottica, 12 zone chiuse al traffico e piantumate per una migliore qualità dell’aria, 400mila cittadini partecipanti al nuovo piano urbanistico cittadino.

Ma segnali importanti giungono anche da Londra, da dove la Pavegen sta esportando in tutto il mondo le proprie piastrelle “Smart” posizionate lungo i marciapiedi delle strade più frequentate, in modo che il passaggio di migliaia di pedoni contribuisca alla produzione di energia elettrica. Dopo avere esportato nel 2018 il proprio prodotto in 36 Paesi, ricavando un miliardo e ottocento milioni di sterline, Pavagen ha appena sottoscritto con l’indiano Hinduja Group l’accordo per una campagna di finanziamento “Crowfunding”, puntata a mettere assieme cinque milioni di sterline.