Thales, il know how per lo sviluppo integrale delle Smart City

7 Novembre 2019 Smart Building Italia


Il nome Thales è diventato un punto di riferimento in un tema in continua evoluzione come quello degli Smart Building e delle Smart City. Merito di una storia solida e autorevole, iniziata oltre cinquant’anni fa in Francia con la nascita di un colosso dell’elettronica in grado di proporre soluzioni digitali d’eccellenza in ambiti come la sicurezza, i trasporti, i sistemi aerospaziali.

Attualmente operativa in 68 Paesi, Italia compresa, per un totale di oltre 80mila dipendenti, Thales porta l’autorevolezza di un brand indiscusso alla fiera dell’integrazione Smart Building Expo 2019, dal 13 al 15 novembre a Milano Fiera, Rho. “La partecipazione a una manifestazione prestigiosa come Smart Building Expo diventa per migliaia di visitatori occasione di un contatto diretto con Thales, e quindi con i tanti, importanti messaggi che il nostro gruppo oggi diffonde su alcuni temi cruciali dello sviluppo digitale” dichiara l’ingegnere Roberto Tazzioli, CEO di Thales Italia. E precisa subito dopo: “In questo senso diventa quanto mai prezioso il touch screen che, all’interno del nostro stand, farà da guida allo straordinario know how acquisito da Thales su quell’integrazione che è la condizione indispensabile per un qualsiasi sviluppo digitale autentico, sostenibile, foriero di innovazione”.

“Facciamo l’esempio di un aeroporto, infrastruttura globale alla cui storia Thales ha contribuito con la piattaforme e i servizi elaborati all’interno dei propri laboratori – continua Tazzioli – Al cliente che oggi si affida a Thales per supportarlo nella gestione di un aeroporto, noi mettiamo a disposizione piattaforme in grado di incorporare tutti i servizi attivi all’interno della struttura: dalla sicurezza all’illuminazione, dal sistema degli altoparlanti ai nastri trasportatori, dai display delle informazioni all’aggiornamento degli orari. Ciò significa avere a che fare con un’unica squadra di operatori, tutti formati nello stesso modo e tutti messi nelle condizioni di gestire in tempo reale l’integrazione di tutti i servizi. Con benefici per l’utenza, ma anche per l’operatore, che gestisce in modo virtuoso il costo del lavoro riferendosi a un’unica categoria di lavoratori “.

Si è rivelato un naturale sviluppo quello che ha portato Thales ad applicare il proprio know how al mercato delle Smart City, e a tutti gli ambiti che le caratterizzano. “Prendiamo ad esempio la mobilità urbana, e dei veicoli a guida automatica di cui si sente parlare sempre più spesso – chiarisce il CEO di Thales Italia – Sottoposti ai test dei nostri laboratori, ben venti modelli di queste nuove auto hanno rivelato di muoversi grazie a sistemi che sono facilmente attaccabili, essendo modificabili fino a farne delle vere auto-bomba da usare in attentati terroristici. Ciò significa che oggi mancano ancora, a livello di Smart City e Smart Mobility, le conoscenze necessarie in tema di rischio, con la conseguenza di esporre le città altamente tecnologiche a un’eccessiva vulnerabilità”.

“Ecco perché ci si rivolge a Thales – rivela Tazzioli- sapendo di affidarsi a un brand il cui know how in ogni aspetto di sicurezza è unico sia per la storia da cui nasce che per le competenze maturate negli anni. In Thales sappiamo molto bene, nei minimi dettagli, quanti danni, a volte potenzialmente incalcolabili, un hacker è in grado di fare da un punto di partenza apparentemente insignificante: il controllo di un’unica telecamera può ad esempio consentirgli di introdursi in qualsiasi banca dati”.

Serve quindi sviluppare e gestire l’integrazione di sistemi complessi nei termini di una sicurezza che deve essere a sua volta integrale, fisica ma anche logica, in grado di prevenire attacchi operati da terroristi come da hackers. Da qui la crescente domanda di dotarsi di sistemi sicuri, chiari e gestibili come quelli che Thales produce da sempre. “Un’eccellenza che continuiamo a sviluppare nel segno dell’integrazione – rivela Tazzioli – seguendo le vie più diverse. In tal senso siamo già proiettati verso le Smart Region, sottolineando che, all’interno della stessa regione, è uno spreco impensabile, oltre che nocivo, sviluppare in ogni capoluogo una Smart City diversa dall’altra, con conseguenze nefaste sull’organizzazione di un intero territorio regionale”.

“Thales applica il concetto di integrazione anche all’interno dei servizi – conclude Roberto Tazzioli – Nel caso di un sistema di sorveglianza installato in un aeroporto, quelle telecamere forniscono dati preziosi sui flussi dei passeggeri utilizzabili anche in chiave di marketing aeroportuale”.