In Italia aumentano le persone anziane ma non salgono gli ascensori

5 Gennaio 2024 Marco Ventimiglia


Gli edifici con tre o più piani sprovvisti di ascensori sono 3,7 milioni. Una carenza che peserà sempre più considerato il crescente numero di persone anziane sole

Nell’attesa di un’inversione di tendenza delle (non) nascite, della quale al momento non si intravede il minimo segnale, per il nostro Paese ci sono due certezze: la percentuale della popolazione anziana non soltanto è una delle più elevate al mondo, ma è destinata a crescere ulteriormente nei prossimi decenni. Si tratta di due circostanze che naturalmente comportano una serie di importanti conseguenze, che riguardano anche l’edilizia e magari non godono ancora di sufficiente attenzione.

Lo studio compiuto da CRESME

CRESME – centro di servizi e ricerche di mercato a disposizione di chi opera nel mondo delle costruzioni e dell’edilizia – ha da poco realizzato uno studio su un aspetto importante del patrimonio immobiliare nazionale, appunto legato a doppio filo all’invecchiamento della popolazione. Infatti, ha utilizzato le proprie previsioni sull’aumentare dell’età e sulle persone che vivranno sole, incrociandole con il numero di edifici esistenti senza ascensore, per stimare la domanda potenziale di ascensori in Italia.

L’analisi di CRESME, compiuta per ANIE AssoAscensori, parte dalla quantificazione del numero di ascensori e piattaforme elevatrici presenti nel nostro Paese, pari a 750.600, a cui vanno aggiunte “altre 64.600 piattaforme elevatrici non censibili all’interno di abitazioni, perché non denunciate o perché realizzate all’interno di abitazioni non censite, per arrivare a una stima degli impianti totali esistenti di 815.200 unità”.

Dal dato sugli ascensori a quello sugli edifici che ne sono sprovvisti il passo è breve ma bisogna farlo nel modo giusto. Nello studio si sottolinea come “è anzitutto necessario conoscere o stimare gli edifici privi di ascensore e poi restringere il campo, con varie stime, agli edifici che abbiano almeno due, tre o quattro piani”. In particolare, gli edifici con tre o più piani senza ascensore sono per il CRESME 3,7 milioni, con una percentuale altissima, pari addirittura all’87%, sul totale degli edifici con più di tre piani.

Quasi metà popolazione senza ascensore

Un calcolo ulteriore stima il numero di persone che oggi vive in edifici senza ascensore, pari a 25,8 milioni, ovvero quasi la metà della popolazione italiana. Ed anche il numero delle persone, comprendente ovviamente molti anziani, che vive in edifici con tre o più piani senza ascensori è enorme: 13.410.000. Di queste persone viene stimato che il 15,2%, pari a 2.039.000, abbiano disabilità motorie e l’8,4% disabilità motorie gravi (1.130.000 persone). Appare quindi evidente che ognuno di questi edifici è potenziale fonte di domanda di nuovi ascensori.

Ma se i numeri appena esposti rendono già attuale l’argomento ascensori, nel futuro lo sarà ancora di più. Dall’elaborazione dei dati demografici emerge come la classe di età superiore ai 64 anni, quella più bisognosa di impianti per evitare la salita delle scale, oscillerà nel 2032 fra il 28,9% e il 29,4% sul totale della popolazione contro il 21,1% del 2012 e il 24,1% del 2022. E nel 2050 le persone con oltre 64 anni saranno il 34,5% del totale. Inoltre, se oggi le persone che vivono sole sono 8,4 milioni, nel 2042 diventeranno 9,8 milioni.

“Negli anni – evidenzia il CRESME – le previsioni mostrano uno scenario in cui l’incidenza di ultrasessantacinquenni nel complesso delle famiglie unipersonali cresce in modalità così rilevante da rappresentare un potenziale campanello di allarme legato alla fragilità di questi soggetti, che in molti casi necessiteranno di cure e sostegno, il che ovviamente richiederà molte tipologie di servizi di tipo sanitario, assistenziale e così via”. Uno scenario nel quale la soddisfazione del fabbisogno di ascensori è destinata a rappresentare un elemento di grande rilevanza.

 

Marco Ventimiglia

61 anni, dal 1989 giornalista professionista de l'Unità dove ha ricoperto vari ruoli dapprima nella redazione sportiva e poi in quella economica. Esperto di nuove tecnologie, ha realizzato per anni il supplemento Unità Multimedia e curato il Canale Tecnologia su Internet. Negli ultimi anni realizza sul Web articoli sulla transizione energetica, la mobilità elettrica, il rinnovamento del patrimonio immobiliare, oltre che dare conto delle evoluzioni politiche e normative in materia.