Adiconsum si rivolge all’Agcom per le offerte fuorvianti sull’installazione della fibra

21 Febbraio 2022 Angela


L’associazione dei consumatori sottolinea che i consumatori vanno in confusione a causa delle offerte che puntano sulla velocità di connessione più alta dichiarando 1Gbit/s, 2.5Gbit/s, 5Gbit/s e 10Gbit/s, senza il minimo garantito

Errare è umano, perseverare è diabolico. È un po’ quello che devono aver pensato in Adiconsum prima di prendere carta e penna (si fa per dire) ed indirizzare una segnalazione ad Agcom in merito alla situazione caotica relativa alle offerte per l’installazione domestica della banda ultralarga. Infatti, l’associazione dei consumatori sottolinea che, dopo aver condotto un’indagine per verificare le informazioni pubblicitarie delle principali aziende del settore, “come accadde in passato per l’ADSL, i consumatori vanno in confusione, a causa delle aziende che fanno offerte puntando sulla velocità di connessione più alta dichiarando 1Gbit/s, 2.5Gbit/s, 5Gbit/s e 10Gbit/s, senza indicare, quasi sempre, il minimo garantito. Tutto ciò non permette al consumatore di fare le opportune e necessarie comparazioni fra le offerte”.

Mauro Vergari, responsabile Ufficio Studi, Innovazioni e Sostenibilità di Adiconsum, spiega come “l’episodio più recente che ci ha convinto ad avviare l’indagine  è stato quello di un’azienda che pubblicizzava un nuovo abbonamento di telefonia fissa per la connessione alla rete in fibra FTTH (acronimo di fiber to the home, ndr) con una velocità originale indicata pari a 5Gbit/s complessivi”. Un episodio che conferma una sorta di vizio di fondo presente in  queste offerte “poiché le aziende – sottolinea Vergari -, quando reclamizzano la velocità, usano il termine “fino a” che non chiarisce la velocità effettiva raggiungibile all’attivazione. Tutto ciò perché la velocità di connessione possibile si conosce solo dopo l’individuazione dell’indirizzo dell’attivazione, dato che la cablatura può essere realizzata con diverse tecnologie e non viene effettuata dall’azienda che poi venderà l’abbonamento”.

Proprio per questo, come detto, Adiconsum ha deciso di inviare una segnalazione alla Direzione Tutela dei Consumatori di Agcom nella quale evidenzia la necessità di un rapido intervento “per ottenere regole uguali per tutti, parametri di confronto certi e misurabili, trasparenza nella comunicazione”. Richieste accompagnate dall’indicazione, nella visione dell’associazione, dei contenuti relativi alle nuove regole. In particolare, Adiconsum auspica l’introduzione di una normativa capace di fare chiarezza sulle tecnologie usate, porre fine ai messaggi pubblicitari confusi e fuorvianti, eliminare il termine “velocità fino a…” che non garantisce trasparenza ma rappresenta solo una probabilità e, infine, imporre l’indicazione della velocità minima garantita permettendo così l’eventuale reclamo per inadempienza contrattuale.

Un problema, quello delle comunicazioni pubblicitarie fuorvianti relative all’installazione della fibra, che si aggiunge, seppur non sovrapponendosi, ad un’altra criticità della banda ultralarga in ambito domestico, ovvero la realizzazione fisica della cablatura all’interno degli edifici e degli appartamenti.

“Come Adiconsum – afferma Vergari – ci siamo schierati da subito per la realizzazione degli impianti multiservizio, capaci di garantire una razionale infrastruttura in fibra ottica, oltre a tutta un’altra serie di sevizi universali, per le residenze presenti in un condominio o comunque nell’edificio. Ma in questo caso il problema non è la struttura fisica dell’impianto, la cui realizzazione può essere indubbiamente migliorata grazie alla logica dell’impianto multiservizio, bensì il modus operandi delle aziende che di questa struttura si servono per attivare la connessione in fibra ottica nelle case”.