Mobilità elettrica, l’immaginazione al potere

22 Febbraio 2022 Smart Building Italia


Servono “comunità energetiche” fatte per generare ricariche in ogni angolo d’Italia. Un’idea condivisa da soggetti che spaziano da Legambiente a Enel X tramite progetti di ogni tipo. E Biella si candida città-pilota

Colonnine di ricarica, chi non le vede ricorda a fatica la loro esistenza.
Ergo, difficilmente penserà ad acquistare un’auto elettrica.

Semplice verità collegata all’avanzare delle “comunità energetiche”, promosse dalle istituzioni e formate dai cittadini per condividere il Bene comune tramite buone pratiche. Dopo la loro codificazione in Legge, cosa del febbraio 2020, è come dire il “pane” che serve, non domani ma subito, in un’Italia sempre più in affanno dal punto di vista energetico, dove gli effetti della crisi ucraina, legata a doppio filo per il nostro Paese agli approvvigionamenti di materia prima, hanno già iniziato a riverberarsi sulle bollette di gas e riscaldamento. Con benefici quindi da conquistare in ogni campo contemplato da queste comunità energetiche, non ultimo quello della mobilità che, anzi, deve essere oggetto costante di progettualità alternative al petrolio, considerando quanto si sta profilando sul fronte delle importazioni dall’est europeo.

Che, in chiave di sostenibilità, il traffico automobilistico sia in ipotesi soggetto a riduzioni dei costi analoghe a quelle del comparto edilizio, è rammentato in un fresco studio presentato da Otovo. Secondo i dati raccolti dall’azienda norvegese specializzata in installazione fotovoltaica, in Italia, anche attraverso la promozione delle comunità energetiche, si può arrivare a mille euro annui risparmiati ogni 10mila chilometri percorsi da un automobilista convertitosi all’elettrico. 

“La mobilità è un campo in cui la rivoluzione costituita dalle comunità energetiche contribuisce a trasformare l’utenza da passiva in attiva” esordisce Katiuscia Eroe, responsabile Energia di Legambiente nazionale. “Già i primi anni trascorsi dall’approvazione della legge fanno intravedere tutto il bene immaginabile sulle sue potenzialità – continua Eroe – ma non ci si deve certo accontentare dei primi successi. Legambiente lo dimostra con la ricerca su scala nazionale al centro del Rapporto 2021 sulle comunità rinnovabili, dove, oltre a mettere a fuoco quanto si sta realizzando, si colgono infinite potenzialità di sviluppo”.

Il riferimento è al report in cui, a proposito di nuova mobilità, si apprende ad esempio di Filadelfia, paesino calabro di cinquemila abitanti in provincia di Vibo Valentia dove è stata costituita la comunità energetica del fiume Angitola, prevedendo la realizzazione di cinque impianti fotovoltaici di 200 kilowatt (kW), per un totale di 1000. Gli impianti saranno inseriti sulle tettoie di aree adibite a parcheggi, per produrre energia destinata da una parte a coprire almeno il 50% di ogni utenza, e dall’altra ad alimentare le stazioni di ricarica elettrica per gli autoveicoli collegate a ognuno dei cinque parking.

Volando dal sud al nord, si prende visione del condominio di via Bardonecchia, a Torino, individuato dalla società di costruzioni LL Italia come sede di un’esperienza di autoconsumo collettivo derivata dai due impianti fotovoltaici che garantiscono oltre 290mila kilowatt/ora di energia su scala annua. I due pannelli sono collegati sia ai contatori di ognuno dei ventuno appartamenti, sia al contatore condominiale da 80 kW, così da coprire i costi di luce, scale, ascensore, citofoni e antenna televisiva, e da rifornire nello stesso tempo le ricariche delle autovetture.

In chiave di prospettive a breve termine, nel report di Legambiente una singolare forma di comunità energetica affiora da Retail Efficency, progetto in fase di sviluppo riguardante una comunità non di consumatori finali, bensì di esercenti e commercianti, che sono quelli operativi all’interno del centro commerciale La Piazza, in località Favaro Veneto, terraferma di Venezia. Le dimensioni del piano hanno la discreta imponenza che spiega il coinvolgimento di ben sette soggetti uniti in partnership: Infinity Hub, E.Ambiente, Regalgrid, Global Energy Finance Luxembourg, Ecomill, Habitech, Ca’ Foscari Alumni. Su queste basi, le colonnine di ricarica per la mobilità elettrica, inserite all’interno di grandi parcheggi, faranno parte integrante di un complesso che, attraverso l’autoconsumo condiviso fra i soci, e regolato da un apposito software Regalgride Europe, garantirà un risparmio annuo di 213 tonnellate di CO2, così da favorire il timbro della certificazione LEED O&M, la prima destinata in Italia a un centro commerciale.

Il colpo d’occhio si allarga in modo sensibile se si prendono in considerazione altre tipologie di veicoli che rientrano nel dossier di Legambiente: ad esempio, per quanto riguarda il comparto agricolo, i trattori ibridi inseriti nel piano di copertura energetica dell’azienda Valier, che coltiva e produce noci in provincia di Rovigo, mentre nel settore marittimo spiccano i carghi che, attraccando al porto di Savona, possono contare su un sistema di accumulo dell’energia pari a 20 megawatt/ora, così da fornire la metà dell’energia prevista in una grande ammiraglia da crociera.

“La ricchezza dei campi di applicazione – commenta Katiuscia Eroe, di Legambiente nazionale -è talmente grande che possiamo solo guardare con fiducia al futuro di questa legge, immaginando comunità energetiche in grado anche di investire su nuovi servizi e opportunità, come i monopattini elettrici da utilizzare a noleggio. Ci sono tutti i motivi per credere nel potenziale di ideazione e innovazione che sempre più soci potranno immettere all’interno delle comunità”.

Della vitalità che si può già monitorare nel territorio il rapporto dà conto presentando 46 progetti legati sul territorio italiano a principi di comunità energetica e di autoconsumo collettivo. Tra le varie tecnologie “verdi” contemplate, il solare fotovoltaico detiene un ruolo primario, avendo generato oltre 25 GWh nel 2020, pari al 22,4% della produzione da fonti rinnovabili, davanti a eolico (16,2%) e bioenergie (15,8%).

Peraltro, un’analisi elaborata dal Pulsee Energy Index, l’osservatorio sulle abitudini degli italiani realizzato dal brand digitale e green di luce e gas, in collaborazione con la società di ricerche di mercato “NielsenIQ”, avvalora la considerazione finalmente ottenuta in Italia dai mezzi elettrici (di proprietà o in condivisione) per lo sviluppo della mobilità sostenibile.

In tal senso, un non indifferente 58% degli intervistati sarebbe disponibile a lasciare l’uso di un’automobile tradizionale in favore dei veicoli “a zero emissioni”. Un’ottima base per costruire nuove, e sempre più vincenti, comunità energetiche. Con benedizioni che potrebbero arrivare anche “dall’alto”, almeno a giudicare dall’importante investimento di immagine con cui Enel X, la costola innovativa del gruppo Enel, sta puntando su un corposo progetto pilota condiviso con Unione Industriali di Biella (UIB), Fondazione Pistoletto nota anche come Cittadellarte e Fondazione “Biellezza”.

Il piano, forse destinato a una denominazione più sintetica, è stato intanto presentato, lo scorso 14 febbraio, come “Elettrificazione dell’Arcipelago Biellese”, e prefigura un intervento globale e articolato sull’intero territorio di Biella e provincia, dove – si legge – “sviluppare iniziative di efficientamento energetico, elettrificazione dei consumi e produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, cogliendo le opportunità offerte dalle nuove configurazioni in ambito di generazione distribuita, le cosiddette Comunità Energetiche”.