Come Elon Musk torna a scuola

28 Marzo 2023 Smart Building Italia


Su iniziativa dell’associazione Hacking Labs, Starlink, la rete satellitare del magnate americano, garantisce connessioni stabili a una media e a un’elementare toscane. Si realizza anche così la mission “Miniere Urbane”, finalizzata all’ottimizzazione di risorse informatiche

Il re dei satelliti Elon Musk, noto anche per essere l’inventore del brand automobilistico Tesla, “atterra” in Toscana, simbolicamente accolto sui banchi di due scuole dell’obbligo di Capannori, in provincia di Lucca. Nessuno squillo di tromba mediatico, ma semplicemente le connessioni garantite dalla rete satellitare Starlink alla scuola media Lorenzo Nottolini, nella frazione di Lammari, e alla scuola elementare di un’altra frazione, Massa Macinaia. Potenza delle “miniere urbane” che in quest’angolo di Toscana producono nuova ricchezza, trasformando i rifiuti in risorse.

A promuovere tutto ciò, compreso uno spin-off battezzato proprio Miniere Urbane, è l’associazione Hacking Labs di Capannori, la cui sede si trova nel medesimo complesso della media Nottolini, con cui condivideva anche croniche lentezze di connessione. Una coesistenza tutt’altro che casuale, questa con una scuola, rilevando che il presidente di Hacking Labs, Mirko Bernardi, è un docente e tecnico informatico con rilevanti esperienze nel volontariato.

Per cui, quando le tariffe di Starlink si sono abbassate, abbiamo colto al volo l’occasione” dichiara Bernardi al quotidiano Il Tirreno, precisando di avere fatto installare a spese della propria associazione, attiva dal 2009, il ricevitore che ha consentito un aumento di velocità da 25 a 350 mega. Ne trae beneficio anche la vicina scuola media, mentre per ottenere analogo risultato alla primaria di Massa Macinaia diventa decisivo il contributo di un’altra società, la LuccaWifi di Sant’Anna.

Questa semplice storia ci dice che, oltre la superficie mediatica degli eventi, si possono rinvenire sinergie non così facilmente prevedibili, come questa tra l’impero di “mister Tesla” Elon Musk, 51 anni, imprenditore americano di origini sudafricane (secondo una fresca classifica della rivista Forbes, il secondo uomo più ricco al mondo, grazie a un capitale di oltre 184 miliardi di dollari), e un’associazione fortemente radicata nel proprio spicchio d’Italia come Hacking Labs. Quest’ultima, in quattordici anni di storia, ha avuto modo di definire e coltivare la propria immagine di realtà no-profit nata nel maggio del 2009 come centro del riuso dell’elettronica.

La nostra idea – si legge nel sito di Hacking Labs – nasce intrecciando la passione per il computer e la sensibilità ambientale

Trashware” è perciò la parola chiave di questa storia d’impresa e deriva dalla contrazione dei termini inglesi trash (spazzatura) e hardware. Viene effettuato “trashware” quando si sostituiscono le componenti guaste dei dispositivi elettronici o si rendono operativi computer in stato di obsolescenza utilizzando ad esempio software libero. E’ la filosofia secondo cui, nel 2017, Miniere Urbane nasce in seno ad Hacking Labs.

Per apprezzare fino in fondo un’associazione di promozione sociale (APS) come Miniere Urbane, occorre mettere a fuoco che non si tratta solo di scienza (e coscienza) informatica, ma anche di destinazione di un patrimonio del genere a finalità sociali e ambientali. Una parabola giunge in tal senso da quanto accaduto due anni fa alla scuola elementare Vera Vassalle di Viareggio, depredata dei propri computer dal blitz dei soliti ignoti. Interviene Hacking Labs che, tramite Miniere Urbane bussa alle porte della Essity di Porcari, azienda produttrice di carta “tissue” per uso domestico-igienico. Qui il problema è destinare a nuovo uso quattordici notebook diventati obsoleti; provvede Hacking Labs a rigenerarli, mettendoli subito dopo a gratuita disposizione della scuola razziata.

Splendidi (e gratuiti) testimonial per Elon Musk, questi di Hacking Labs e Miniere Urbane.