Otto milioni di italiani in case con problemi strutturali e di umidità

15 Giugno 2021 Angela


Un’indagine basata sulle rilevazioni Istat evidenzia anche il diffuso problema dell’inquinamento acustico. Nel Mezzogiorno la percentuale maggiore di abitazioni carenti.

Probabilmente non c’è mai stata tanta attenzione sulla casa come in questo periodo, se non altro perché la pandemia ha costretto tutti noi a trascorrere all’interno della propria abitazione molto più tempo del solito. Una permanenza forzata che è stata inevitabilmente causa di riflessioni su quello che va e non va dentro le quattro mura domestiche, che poi è esattamente ciò che è andata a vedere con la sua indagine SAIE Bari.

Uno studio, basato sulle ultime rilevazioni Istat, da cui innanzitutto emerge che oltre 8.374.000 di italiani (il 14% della popolazione residente) vivono in case con problemi strutturali o di umidità, con un aumento di +0,8 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Molto interessante, al riguardo, la ripartizione territoriale di questo dato che evidenzia come la percentuale più alta di abitazioni “problematiche” si trova nel Mezzogiorno (15,5%) rispetto alla quota del Centro (13,4%) ed a quella del Nord (13%). Andando a vedere la situazione per regioni, il territorio in cui il problema risulta più evidente è l’Abruzzo (22,6%, con +6,3 rispetto alla precedente rilevazione), seguito dalla Liguria (19,7%, +7,4) e dalla Campania (19,2%, +4,5). Più in linea coi criteri del nuovo costruire, invece, sono le abitazioni in Valle d’Aosta (9,4%, +2,7), Friuli-Venezia Giulia (9,8%, -1,1), Sicilia (10,3%; -2) e Piemonte (10,3%, -0,3).

Ma i problemi strutturali e di umidità non sono gli unici a caratterizzare tante abitazioni italiane. Un altro aspetto cruciale che emerge dalle rilevazioni è infatti quello dell’inquinamento acustico, “un elemento – sottolinea il rapporto – che inficia direttamente sulla salubrità degli edifici”. Ebbene, gli ultimi dati Istat evidenziano come a vivere in case con rumore prodotto dai vicini o dalla strada sono quasi 7.118.200 di italiani (l’11,9% della popolazione residente). A livello regionale i numeri più elevati si registrano in Liguria (16,3%) e Campania (16,2%), seguite da Piemonte (15,3%), Lazio e Puglia (entrambe al 15%). L’inquinamento acustico viene invece registrato in misura ridotta in Valle d’Aosta (2,8%), Molise (5%) e Basilicata (5,3%).

Problemi cronici, quelli delle abitazioni appena descritti, alla cui soluzione possono sicuramente contribuire le varie agevolazioni messe in campo dallo Stato nel corso degli ultimi anni per favorire gli interventi sugli immobili. In particolare, il giudizio sugli incentivi da parte delle aziende di produzione, distribuzione e servizi per il settore delle costruzioni è generalmente positivo. Il più utile secondo le imprese è il Bonus ristrutturazione (valutato positivamente dal 63%), seguito dall’Ecobonus (62%), dal Superbonus 110% (59%) e dal Sismabonus (56%). Da soli, però, i bonus non bastano, poiché in un momento delicato come questo imprese, associazioni e professionisti hanno bisogno anche e soprattutto di confrontarsi sui trend del momento e sulle soluzioni più innovative per riuscire a cavalcare l’auspicata ripresa del mercato dell’edilizia.

Per questo, secondo SAIE, occorre mettere al centro quelli che sono considerati i quattro concetti chiave del nuovo costruire: sostenibilità, esigenze specifiche dell’abitare, salubrità degli edifici, efficienza energetica.