Progetto NETWAP per il compostaggio di prossimità dei rifiuti

29 Marzo 2022 Angela


Iniziativa congiunta fra Italia e Croazia con l’installazione di impianti per il compostaggio su piccola scala in Molise e nell’isola di Ist

Qualunque sia la prospettiva dalla quale si guarda alla sostenibilità ambientale, non c’è dubbio che una delle tematiche principali è quella del miglioramento nello smaltimento dei rifiuti. Ed anche in questo ambito, nonostante possa non essere così evidente, la tecnologia può fare la differenza. Ne sono sicuramente convinti i promotori del progetto “NETWAP”, che è incentrato su un’innovativa sperimentazione di compostaggio su piccola scala in Molise e Croazia.

Un’iniziativa le cui finalità sono ben chiare, poiché quando si parla di compostaggio su piccola scala è implicito immaginarlo in ambiti territoriali ristretti, spesso con difficoltà logistiche per eseguire la raccolta differenziata. In particolare, il compostaggio di prossimità, ossia effettuato vicino al luogo di produzione dei rifiuti, si rivela un sistema particolarmente indicato per tutte le comunità isolate, difficili da raggiungere dal tradizionale sistema di raccolta e trasporto verso impianti industriali di trattamento.

Trasporto dell’umido non sempre sostenibile

“Essendo il rifiuto umido composto principalmente d’acqua assistiamo troppo spesso a viaggi di camion che trasportano essenzialmente acqua con impatti ambientali non sostenibili. Invece, con soluzioni semplici possiamo spesso aumentare la capacità dei territori nel gestire i propri problemi”. A spiegarlo è Fabio Musmeci, ricercatore del Laboratorio ENEA di Tecnologie per il riuso. Ente che poi è uno dei soggetti italiani che partecipa al progetto NETWAP – finanziato dal bando Interreg Italia-Croazia con un budget di circa 1,5 milioni di euro – insieme a Unioncamere del Veneto, Fondazione Fenice Onlus di Padova e GAL Molise verso il 2000.

Un progetto già entrato nella sua fase operativa con l’installazione di compostiere elettromeccaniche con una capacità totale di 30 tonnellate l’anno in due siti. Il primo è ubicato nel Comune di Fossalto (Campobasso) in Molise, mentre il secondo si trova sull’isola di Ist, in Croazia. E proprio grazie a questa azione è stata introdotta per la prima volta sull’isola dell’Adriatico la raccolta differenziata dell’organico. Quanto al Molise, l’installazione del dispositivo rappresenta il primo caso di avviamento di un’esperienza di compostaggio locale.

Rischi e benefici dei rifiuti organici

Va ricordato come ai fini dell’economia circolare è molto importante impedire che i rifiuti organici vengano dispersi nei rifiuti indifferenziati, e quindi in discarica o in un inceneritore. L’organico, infatti, è la frazione più abbondante di rifiuti (20-30%) urbani. Potenzialmente è fonte di malattie a causa del rischio di crescita di batteri patogeni ma, allo stesso tempo, se opportunamente trattato attraverso il compostaggio permette di produrre terreno con il quale combattere la desertificazione dei suoli.

L’Italia ha comunque dalla sua una “tradizione” consolidata nella gestione efficiente dei rifiuti. Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, la percentuale di rifiuti urbani riciclati e compostati nel nostro Paese è più che raddoppiata tra il 2004 e il 2016 e l’Italia figura tra i leader Ue nella raccolta differenziata, soprattutto di rifiuti organici, fra l’altro con la maggior quota di rifiuti avviati al compostaggio. “Con il progetto NETWAP – sottolinea Lorenzo Maria Cafiero, ricercatore dello stesso Laboratorio ENEA – ci siamo impegnati per l’accrescimento della consapevolezza, della capacità, del know-how e dell’autonomia decisionale delle comunità locali verso una nuova gestione sostenibile dei rifiuti, basata su t