Il fascicolo del fabbricato digitale

24 Aprile 2024 Dario Ridolfi


La documentazione tecnica e le informazioni riguardanti un’immobile possono assumere una mole colossale, tale da rendere difficile una lettura coerente, aggiornata e interconnessa dei molteplici tasselli che la compongono.

Il fascicolo del fabbricato digitale si pone come ricettacolo di informazioni dell’immobile, offrendo la possibilità di conoscere lo stato dello stesso, rilevando prontamente gli aggiornamenti che si possono susseguire nel tempo e permettendo di adottare eventuali misure preventive ai fini della sicurezza e funzionalità.

Il contesto legislativo di riferimento

Negli anni ci sono stati diversi input legislativi mirati all’implementazione del fascicolo del fabbricato in ambito privato, senza mai avere una concreta attuazione nazionale, demandando agli enti locali eventuali disposizioni territoriali a riguardo.
A livello europeo sono stati effettuati studi e proposte (anche con il contributo dell’Italia), facendo riferimento al Digital building logbooks, come strumento funzionale alle riqualificazioni profonde.
Mentre recentemente a livello nazionale, nella bozza di revisione del Testo Unico delle Costruzioni, che andrà a modificare lo storico caposaldo della legislazione in materia di edilizia, il DPR 380/2001 e ss.mm.ii., viene fornita una disciplina del fascicolo digitale della costruzione.

Cosa prevede il fascicolo digitale della costruzione

Il fascicolo digitale della costruzione si inserisce nel contesto dell’anagrafica delle costruzioni, per la gestione e il controllo del territorio, sia in ambito pubblico che privato.
La finalità del fascicolo è quella di permettere un’elevata affidabilità delle costruzioni mediante la raccolta organica di informazioni, anche di natura disomogenee, sotto il profilo urbanistico, edilizio, vincolistico, strutturale, impiantistico, prestazionale, nonché di ogni altro elemento utile alla conoscenza dello stato di fatto della costruzione.
La raccolta e lo scambio di informazioni devono perseguire i criteri degli open data, assumendo funzioni e contenuti crescenti nel tempo per adattarsi alle mutevoli esigenze socio-economiche, ma coerentemente con i principi di rispetto della privacy e della cyber-security.

Quando sarà operativo il fascicolo digitale delle costruzioni

Le caratteristiche del fascicolo digitale delle costruzioni saranno definite dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con specifico regolamento, che sarà emanato entro 6 mesi dalla data di approvazione della nuova Legislazione in materia di costruzioni.
Viene previsto al momento che sarà un adempimento necessario per le nuove costruzioni, sia in ambito privato che in ambito pubblico, e che dovrà essere aggiornato ogni volta che viene richiesto un titolo abilitativo sull’immobile.

Per gli edifici esistenti non si rileva la prospettiva di obbligatoria, a parte per alcune casistiche particolari.

L’implementazione del fascicolo rappresenta un passaggio importante per far sì che la documentazione delle costruzioni sia più facilmente e trasparentemente reperibile (aspetto spesso problematico).
Inoltre, questo strumento può essere d’impulso alla transizione in favore di edifici sicuri e smart, grazie ad una completa fotografia dello stato di legittimità edilizia, di sicurezza e conservazione dell’immobile, permettendo di poter programmare eventuali interventi in modo consapevole e prevenire rischi per l’immobile e gli occupanti.

 

 

Dario Ridolfi

Dal 2013 ha avuto modo di collaborare con associazioni di categoria, enti di formazione e accentratori del settore impiantistico per gli aspetti inerenti la formazione e la consulenza specifica legata a tematiche di natura legislativa di settore, con particolare riguardo ai meccanismi incentivanti. Si occupa in prevalenza di formazione, ma anche di supporto su alcuni aspetti tecnici specifici indirizzata a installatori e impiantisti, ha scritto articoli e testi tecnici. Ha svolto in passato anche formazione accreditata con gli ordini professionali.