Befreest, risparmio energetico in aperta campagna

5 Novembre 2018 Smart Building Italia


Ultima arrivata tra le startup presenti a Smart Building Levante, il 22 e 23 novembre a Bari, è Befreest, società tarantina nata da pochissimo: la sua fondazione infatti è da datarsi 28 agosto scorso, terza startup innovativa della provincia di Taranto, quando la fusione tra Minerva, società di servizi energetici legati alla gestione e all’efficienza, e Robotronix, società di meccatronica impegnata a livello internazionale, ha dato vita a questa nuova realtà, il cui scopo è mettere in sinergia le competenze delle due diverse realtà per lavorare sul risparmio energetico. Abbiamo voluto scoprire in anteprima questa realtà parlandone con l’amministratore, Fabio Cerino.

Quali sono gli obiettivi che Befreest si è prefissata di raggiungere in questa fase embrionale?
«Siamo molto attivi sulla questione energetica. Il nostro obiettivo è quello di creare sistemi di stoccaggio di idrogeno che, sfruttando il ciclo dell’acqua, possano immagazzinare energia da mantenere fino al momento del bisogno. Attualmente siamo al lavoro sui modelli matematici per arrivare a raggiungere il nostro obiettivo, contiamo in quattro-cinque mesi di avere il primo modello pilota».

Siete già al lavoro su qualche immobile?
«Stiamo operando su una casa di campagna, a Martina Franca. L’obiettivo è costruire un impianto che permetta all’abitazione di sostenersi dal punto di vista energetico solo con l’utilizzo dei pannelli fotovoltaici e di sfruttare lo storage di idrogeno, poi riconvertito in energia, solo nel momento in cui i pannelli dovessero lavorare a regimi bassi o nulli. L’immobile dovrebbe essere abitabile da otto, dieci persone e si presta alle nostre esigenze perché abbiamo una sensibilità particolare per le zone rurali e per lavorare sulla loro struttura».

Come mai questa scelta?
«Da un punto di vista di distribuzione elettrica e trasferimento di energia le zone rurali sono le prime ad andare in difficoltà e richiedono molto più dispendio economico per far arrivare l’energia necessaria a far funzionare appieno un edificio. Con il nostro sistema di risparmio energetico l’idea è quella di fornire energia non a singole abitazioni, ma a intere zone in modo che possano condividere le aree di stoccaggio e di produzione di energia cercando di interagire con il territorio circostante».

La Puglia si presta particolarmente al risparmio energetico per tante ragioni.
«Sì, perché s’intersecano diverse questioni. Abbiamo a disposizione una grande quantità di risorse oltre a una grande quantità di spazio. Anche la Regione ci sta favorendo, visto che è stata la prima in Italia ad aver approvato una legge in Consiglio regionale sullo sfruttamento energetico dell’idrogeno. Non è solo questo, però: il nostro territorio è pieno di industrie e abbiamo bisogno di lavorare in modo che riducano l’impatto sulla nostra terra in maniera significativa».

In Puglia c’è anche Smart Building Levante, a fine novembre.
«Appuntamento nel quale dimostriamo che vogliamo avvicinarci anche al concetto di smart building. Siamo infatti al lavoro su un dispositivo che presenteremo in fiera, pensato esclusivamente per un utilizzo indoor: l’idea è quella di agire negli spazi chiusi sugli agenti inquinanti all’interno di un’abitazione, rilevando attraverso sensori l’inquinamento interno e procedendo alla sua eliminazione meccanica tramite lo stesso dispositivo».