Quando il bonus vacanze porta alla digitalizzazione della PA

13 Luglio 2020 Ilaria Rebecchi


Utile o meno, lo sconto stanziato per famiglia potrebbe portare ad una maggior digitalizzazione del Paese, tra app da scaricare, identità elettronica e SPID

Secondo IlSole24Ore, l’operatività del recente bonus vacanze, stanziato dal Governo sia per rilanciare il turismo sul territorio, sia per sostenere i cittadini in questo difficile periodo di crisi, avrebbe dei problemi legati alle sue stesse modalità di richiesta.
Il bonus vacanze, infatti, è richiedibile dal 1° luglio e prevede 500 euro di sconto per famiglia per un totale di 2,4 miliardi di budget totale.
Ma soprattutto, è il primo passo per una sorta di rivoluzione della PA digitale.

Con il Piano Colao, infatti, sono stati stabiliti i servizi digitali necessari a ottenere il bonus, ovvero PagoPa, app “IO”, SPID e CIE – carta di identità elettronica.
In questo modo, il bonus vacanze, tra identità digitale, certificazione reddituale del diritto al bonus ed erogazione attraverso crediti d’imposta (per gli esercenti) e detrazioni (per i turisti) forse lascerà alcuni operatori insoddisfatti e molte famiglie con ISEE oltre i 40mila euro escluse, ma spingerà gli aspiranti viaggiatori a dotarsi di Spid o CIE, e chiedere un ISEE aggiornato, nonché scaricare l’app “IO”, muovendosi in autonomia, dunque, verso una maggior digitalizzazione della P.A. e del settore.

Il digital divide però è dietro l’angolo: se da una parte è ovvio che le fasce con redditi più bassi abbiano minore accesso alla tecnologia e alla connessione a larga banda, va detto che sono anche quelle che dovrebbero avere primario accesso al suddetto bonus, mentre aumentano le opposizioni degli esercenti per il meccanismo di compensazione/cessione dei bonus, che non porta liquidità immediata. 

Ilaria Rebecchi

Executive Editor della rivista e del portale Smart Building Italia, lavora come Giornalista e Senior Copywriter specializzata in settori come tecnologia e digitale, creatività e social media.