PMI digital lab: verso la digitalizzazione delle imprese

10 Luglio 2020 Ilaria Rebecchi


L’osservatorio ha indagato i processi di trasformazione digitale nel vasto panorama delle Piccole e Medie Imprese italiane

Nell’ambito del progetto di divulgazione, informazione, formazione ed ispirazione culturale sui processi di trasformazione digitale delle piccole imprese italiane – PMI Digital Lab – di CNA e Talent Garden è stato avviato un Osservatorio per indagare il livello di digitalizzazione, le opportunità e sfide che le imprese stanno attualmente affrontando in questo ambito e nei processi di trasformazione digitale.
Se infatti le imprese italiane sono un corpo particolarmente difficile da analizzare per i numerosi e differenti aspetti che le caratterizzano, dal punto di vista dimensionale e settoriale, va tenuto in considerazione il fatto che il tessuto imprenditoriale italiano è composto per il 95% da imprese con meno di 10 dipendenti.

A commentare i dati emersi dal report è l’Ing Carmine Battipaglia, Presidente Nazionale di CNA installazione impianti:

carmine battipaglia cna pmi smart lab

 

Il settore degli impianti è storicamente più tradizionale, diciamo così, nella sua vocazione. Ma molte PMI di questo settore hanno diversificato negli ultimi anni la propria attività, ad esempio guardando al mondo dell’innovazione e della domotica, che stanno prendendo piede negli ultimi tempi. Sicuramente un aumento della tecnologia porta ad un abbattimento dei costi, per le imprese, ed è particolarmente digitalizzato anche il terziario avanzato in ambito civile.

Battipaglia sottolinea che l’Osservatorio ha preso in esame gli aspetti fondamentali del processo di trasformazione digitale partendo dal livello di digitalizzazione delle imprese italiane, per giungere poi alle tecnologie, alle competenze e ai processi formativi funzionali all’accrescimento delle stesse, consapevoli della necessità prioritaria di una modifica dei paradigmi culturali.

Il periodo di lockdown ha sicuramente influito in ottica di digitalizzazione, anche per quelle aziende che, per permesso del codice ATECO, in realtà non hanno mai smesso di operare nel corso degli ultimi mesi. Sono cambiate le esigenze e le modalità di gestione, e persino le aziende di carattere più tradizionale si sono avvicinate a questi nuovi sistemi di comunicazione e gestione impiantistica più evoluta.

 

L’ambito della manutenzione il più attivo, afferma Battipaglia:

Se già precedentemente erano operative modalità di gestione con parametri digitali, oggi è in atto una vera e propria ristrutturazione dello sviluppo digitale di queste aziende. Da notare è infatti il dato che riporta come il maggior quantitativo di investimenti nell’ultimo periodo, da parte delle aziende, sia stato per servizi di digitalizzazione o apparecchiature periferiche. Interessante, infine, è anche il potenziamento che si sta verificando nella cooperazione tra aziende in ottica di digitalizzazione.

Tra i dati più interessanti si nota che, per le risorse utilizzate, altissima è la percentuale di chi sostiene di avere utilizzato mezzi propri (70%) che supera il 75% se si considerano tra questi anche le risorse famigliari. Solo il 20% ha utilizzato credito bancario, cifra che sale al 30% per le imprese con più di 10 addetti. Per le tecnologie su cui investire le imprese più grandi ritengono necessario investire anche in soluzioni per la manifattura avanzata, per integrazioni verticali e/o orizzontali, per la cybersecuirty, per Big Data e Analytics e per i sistemi di tracciabilità.

Quali le tecnologie più rilevanti per supportare la crescita digitale delle PMI?

Circa il 53% delle PMI intervistate ritiene di avere le competenze necessarie per affrontare le sfide dell’innovazione e della trasformazione digitale, cifra che cresce al 67,2% nelle imprese con dimensioni più elevate (più di 20 addetti), e che cala sotto al 50% nelle imprese con meno di 5 dipendenti. Quello verso la digitalizzazione è un percorso unico per ogni azienda, e fatto di scelte, soprattutto. CNA, dal canto suo, deve promuovere la cultura e l’aggiornamento, certo, ma anche far percorrere alle aziende un cammino virtuoso di scelte. Perché passi falsi possono avere riscontri molto più che negativi, e non è detto che la digitalizzazione interna sia la scelta giusta per tutti. Ad esempio, ci possono essere realtà che decidono di delegare esternamente questi servizi, senza per questo trovarsi in gap rispetto ad altre imprese.

Questo in ambito industriale, sostiene Battipaglia, mentre per il civile è una scelta obbligata:

Bisogna investire in risorse di ogni genere in ottica digitalizzata, per far sì che questa struttura non sia più statica ma dinamica. Secondo i dati, è prevista una specifica funzione aziendale dedicata alla digitalizzazione o all’innovazione soltanto nel 18,7% delle PMI esaminate, percentuale che sale al 42,2% nelle imprese con più di 20 addetti.

Tra Smart Home e Smart Building, oggi si parla molto dell’EcoBonus 2020, ma CNA ammette perplessità:

Detrazioni importanti, quelle stanziate, e che fanno gola a privati, aziende e condomini. Ma fino a quando questi bonus non saranno altro che un link tra il mondo delle imprese, il privato e il settore finanziario, senza un reale supporto economico sui tre fronti, non si andrà molto avanti. Mi spiego meglio: occorre che il settore finanziario dia sostegno concreto alle imprese coinvolte in queste normative, altrimenti queste non saranno in grado di usufruire di sconti importanti anche al loro sostentamento.

La sfida delle PMI?
Diventare protagoniste degli stessi processi di evoluzione innovativa del loro mondo, proattive e consapevoli, con l’obiettivo di non venire travolte da cambiamenti sempre più veloci e a volte imprevedibili.

Ilaria Rebecchi

Executive Editor della rivista e del portale Smart Building Italia, lavora come Giornalista e Senior Copywriter specializzata in settori come tecnologia e digitale, creatività e social media.