La città del futuro tra energia alternativa ed intelligenza

3 Giugno 2020 Ilaria Rebecchi


La (Smart) City che verrà guarda alla green economy e ad investimenti mirati 

Si parte da questo punto, basilare ed essenziale, per delineare come dovranno essere le città del futuro, anzi, le Smart City di domani: garantire l’efficienza dei servizi essenziali, infatti, dalla vita domestica a quella lavorativa e connessa, è di importanza massima per poter permettere ai cittadini di vivere al meglio spazi e tempi del loro quotidiano.

Se poi si riuscirà a trasformare – davvero – i rifiuti in energia, meglio ancora: la città ideale, infatti, non prevede la presenza di rifiuti in strada e, stando che questi devono necessariamente esserci, la loro esistenza stessa può trasformarsi in opportunità.

Come? Ad esempio con termovalorizzatori il cui funzionamento trae origine dalla combustione di rifiuti che, a seguito di un processo di riscaldamento, si trasformano in energia elettrica.
Altra opzione è il biogas, secondo gli esperti: un’energia accettata dai più per la quota verde, ed un processo produttivo che nasce dalla differenziata degli organici  sottoposti quindi alla biodigestione in impianto. Qui, grazie alla fermentazione senza aria, il rifiuto viene trasformato in compost ed energia.
Infine le acque reflue: si tratta di un tipo di rinnovabile ancora in fase di studio, che potrebbe però permettere un buon livello di efficienza in città. Le acque reflue sono i rifiuti provenienti da scarichi domestici e industriali e confluiscono in un depuratore per poi essere riversati in acque superficiali.

Senza troppo soffermarsi sulla produzione di energia, in linea di massima la Smart City deve dimostrarsi più intelligente di chi la vive e abita,  prevenendo i rischi e aiutando i cittadini a non sbagliare. Come? Ad esempio con servizi di monitoraggio delle reti fognarie che segnalano perdite, controllano le reti, il livello dei fiumi e automatizzano l’irrigazione dei campi. O con il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico e del sottosuolo, l’incentivazione dell’utilizzo di biciclette per la città con percorsi dedicati e delle infrastrutture stradali, con posizionamento di sensori capaci di evidenziare anomalie.

Ilaria Rebecchi

Executive Editor della rivista e del portale Smart Building Italia, lavora come Giornalista e Senior Copywriter specializzata in settori come tecnologia e digitale, creatività e social media.