Il mercato italiano delle Smart City tocca quota un miliardo di euro

4 Giugno 2024 Marco Ventimiglia


Nel 2023 raggiunto per la prima volta il traguardo dal valore economico e simbolico, anche se la crescita del settore rimane inferiore alla media europea

Un miliardo di euro rappresenta già una bella cifra, ma lo è molto di più se si pensa che siamo soltanto agli inizi. Una considerazione legata a quanto emerge da una ricerca dell’Osservatorio Smart City della School of Management del Politecnico di Milano, che è stata presentata pochi giorni fa durante il convegno “Smart City: alla ricerca di una strategia vincente”. E l’ammontare di cui sopra può essere definito come un risultato storico per il contesto nazionale delle Smart City. Nel 2023, infatti, per la prima volta il mercato italiano ha raggiunto quota un miliardo di euro, con un incremento dell’11% rispetto all’anno precedente.

La ricerca evidenzia come nel 2023 sono aumentati i Comuni che hanno avviato progetti legati alla Smart City (12% contro il 10% del 2022). In particolare, considerando gli investimenti pubblici nel 2023, il 23% del valore di mercato è dato da iniziative legate all’illuminazione pubblica e il 21% alla Smart Mobility, mentre a seguire troviamo Smart Metering e Smart Grid. Il tutto nonostante la permanenza di ostacoli significativi allo sviluppo di queste tecnologie, come la carenza di personale (52% dei casi), la mancanza di risorse economiche (48%) e la mancanza di competenze interne ai Comuni (47%).

La percezione dei cittadini

L’Osservatorio Smart City sottolinea come il gioco vale la candela: i Comuni che sono riusciti, nonostante gli ostacoli, a portare avanti progetti di Smart City hanno poi effettivamente colto benefici in linea o addirittura superiori alle aspettative (78%). Non a caso, l’86% dei Comuni ha intenzione di avviare progetti nei prossimi tre anni. Le città Smart sono percepite dai loro abitanti come più sostenibili (50% vs 36% di chi abita in città non considerate Smart), inclusive (50% vs 32%), innovative (49% vs 25%) ed efficienti (49% vs 34%). Ed ancora, gli Italiani considerano Milano come la città più Smart d’Italia, seguita da Bolzano e Trento.

Tutto ciò non autorizza facili entusiasmi in materia. “L’anno appena trascorso – si legge nel report – ha però segnato una crescita meno marcata rispetto agli anni precedenti (+23% nel 2022), frenata dalle priorità dettate dal PNRR e dai tentennamenti su alcuni fondi del Piano destinati ai Comuni”. Se poi si guarda all’estero, si scopre come in buona parte del mondo le cose procedono più velocemente. Infatti, nel 2023 il mercato della Smart City è cresciuto mediamente del 21,9% in Europa, nel 20% negli Stati Uniti e del 20,6% in Asia.

PNRR lama a doppio taglio

“Nell’ultimo anno il mercato della Smart City è aumentato, ma a ritmi più contenuti rispetto agli anni precedenti – spiega Giulio Salvadori, direttore dell’Osservatorio Smart City –. Un rallentamento legato al PNRR, una vera e propria lama a doppio taglio per i Comuni italiani. Da una parte ha portato con sé ingenti investimenti e riforme che potranno abilitare molte progettualità per rendere più smart i nostri territori. Dall’altra parte, è stato uno strumento totalizzante, che non ha lasciato ai Comuni molte risorse per sviluppare progetti caratterizzati da un alto livello di smartness”.

È interessante notare, come segnalato dalla ricerca, che quasi metà delle 44 città italiane con più di 100.000 abitanti possiedono una strategia o un approccio che presuppone un pensiero strategico riguardo alle Smart City. Nel dettaglio, “nove città possiedono una strategia formalizzata e pubblica, mentre altre dodici hanno in corso e/o hanno concluso iniziative che si inseriscono in un approccio strategico non formalizzato o, se formalizzato, non di pubblico dominio. Non c’è, invece, alcuna parvenza di un piano strutturato per i restanti 23 Comuni sopra ai 100.000 abitanti”.

 

 

 

Marco Ventimiglia

61 anni, dal 1989 giornalista professionista de l'Unità dove ha ricoperto vari ruoli dapprima nella redazione sportiva e poi in quella economica. Esperto di nuove tecnologie, ha realizzato per anni il supplemento Unità Multimedia e curato il Canale Tecnologia su Internet. Negli ultimi anni realizza sul Web articoli sulla transizione energetica, la mobilità elettrica, il rinnovamento del patrimonio immobiliare, oltre che dare conto delle evoluzioni politiche e normative in materia.