Anitec-Assinform: “Necessario rottamare le vecchie Tv presto e bene”

26 Luglio 2019 Smart Building Italia


Il 2022 è ormai dietro l’angolo, ricordano ad Anitec-Assinform, l’associazione delle imprese italiane dell’innovazione digitale, e ciò comporta una forte, mirata accelerazione in tema di rottamazione delle tv vecchio standard. Queste, entro il 30 giugno 2022, devono sparire dalla faccia dell’Italia, così da consentire la liberazione totale della banda 700 megahertz, indispensabile per il decollo definitivo del 5G, l’internet di nuova generazione.

È un nodo cruciale, da tempo oggetto di molteplici attenzioni, questo dello “Switch Off”, come viene chiamato il momento in cui smetterà la ricezione del segnale da parte delle televisioni sintonizzate sulle frequenze destinate alle connessioni più rapide e potenti del 5G. Per arrivarci in modo virtuoso, utile allo sviluppo del Paese, ad Anitec sono convinti occorra un maggiore impegno da parte del governo a supporto dell’imprecisabile numero di italiani – sicuramente “milioni” – che entro due anni devono dotarsi di un apparecchio televisivo di nuova generazione, Dvb – T2, grazie ai quali continuare a usufruire della programmazione del digitale terrestre.
Anitec perciò plaude alla pubblicazione da parte del Mise, il ministero dello sviluppo economico, della Road Map che segna i tempi di attuazione dello Switch Off dividendo a tal fine il territorio italiano in quattro zone di intervento, ma chiede nello stesso tempo di fare di più. “La campagna di rottamazione delle vecchie Tv – dice in proposito Marco Gay, Presidente di Anitec Assinform – deve manifestarsi attraverso una comunicazione forte, mirata a evidenziare tutte le opportunità legate a un momento del genere, ad esempio in tema di risparmio energetico e smaltimento dei rifiuti elettronici”.
Da qui, secondo Gay, la necessità di un maggiore coinvolgimento di tutte le categorie economiche e produttive interessate all’introduzione della Nuova Tv in Italia, uno standard Dvb – T2 che non va ridotto a novità puramente tecnologica. “Va invece rilevata – secondo Marco Gay – l’opportunità, indotta dallo Switch Off, di acquisire apparecchi televisivi in grado di garantire funzionalità Smart e accesso a tutte le piattaforme televisive”. “Da qui – conclude Gay – la necessità di introdurre ulteriori misure di sostegno economico finalizzate alla partecipazione di tutti i cittadini-utenti all’innovazione tecnologica del sistema Paese”.