Digital gap? Il MISE pubblica i decreti per abbatterlo

23 Ottobre 2020 Ilaria Rebecchi


Il Ministero dà il via alle direttive che coinvolgeranno circa 32 mila scuole: 400 milioni per connetterle e 204 in voucher per l’acquisto di PC e internet.

Il MISE ha recentemente pubblicato due importanti decreti nell’ambito dell’attuazione del piano scuola, con obiettivo fissato ad 1 Gigabit da portare in al minimo 32 mila plessi scolastici pubblici su tutto il territorio. In aggiunta, anche il bonus 500 euro per l’acquisto di terminali e connettività.
Se, dunque, durante il lockdown le regioni hanno ottenuto di indirizzare dedicate risorse in questi due comparti, proprio i primi giorni di ottobre il Ministero dello Sviluppo Economico ha dato vita a questi due nuovi decreti sul tema.
Misure molto importanti, che si prefiggono l’obiettivo di andare a colmare un vuoto troppo grave, e cioè quello del digital gap, soprattutto per ciò che concerne l’ambito scolastico.

400 milioni per le scuole, 204 milioni per i voucher emessi tra fine 2020 e 2021: importanti gli incentivi alla connettività che prenderanno a breve avvio, a partire dalle fasce di popolazione con ISEE inferiore 20.000 euro e primi interventi sulle scuole attualmente già avvenuti o incorso dallo scorso agosto.
32 mila le scuole da fornire di connessione 1 Gigabit e banda minima garantita di 100 Mbps simmetrici. Tra i servizi inclusi, anche la fornitura di infrastruttura fissa, idonea a garantire servizi di connettività fino a 1 Gigabit/s in download e banda minima garantita pari a 100 Mbit/s simmetrici; la fornitura in opera di apparati di utente (CPE), compresa fornitura in opera dei cavi, tubi e materiali di posa, di installazione e di cablaggio interno all’edificio. Si aggiungono servizi di assistenza tecnica e manutenzione, sia a livello di infrastruttura, sia a livello di trasporto, sia di servizio end-to-end; infine, i servizi di trasporto dati, compresa eventuale fornitura di apparati di trasporto, dalla scuola fino al nodo che offre il servizio di accesso.

Oggi, inoltre, si discute sulla possibilità di un servizio universale: la riclassificazione delle tecnologie di connessione secondo la sigla VHCN (very high capacity network) dovrà prendere il via a partire dalle performance di trasmissione di soluzioni alternative alla fibra ottica, senza però dimenticare la massiccia domanda di “banda”, sempre più essenziale oggi nella richiesta delle case del futuro, al pari di acqua, luce e gas. Rete unica pubblica e servizio universale, quindi, sono progetti che andranno portati avanti su tutti i piani internazionali.

Ilaria Rebecchi

Executive Editor della rivista e del portale Smart Building Italia, lavora come Giornalista e Senior Copywriter specializzata in settori come tecnologia e digitale, creatività e social media.