Voucher banda ultralarga: bonus e possibili problemi

28 Settembre 2020 Ilaria Rebecchi


Come ricevere il bonus per la banda ultralarga e a chi è rivolto? Tre le categorie, ma per AIRES è meglio erogare il bonus direttamente alle famiglie. Ecco perché.

La piattaforma Infratel è pronta. Ci aspettiamo nei prossimi giorni che gli operatori siano in grado di partire. Non ci dovrebbero essere impedimenti burocratici

Queste le parole di qualche giorno fa della Ministra dell’Innovazione Paola Pisano sul tema dell’erogazione dei voucher, nel periodo 2020-2022, destinati a famiglie ed imprese e volti ad aumentare la diffusione della banda ultralarga in tutto il Paese, con il beneficio della riduzione del digital divide.

 Il regolamento prevede l’utilizzo di Spid per le applicazioni via web dei voucher, ha aggiunto Pisano, e se Infratel Italia ha QUI sottolineato come la registrazione sul portale per la gestione della misura verrà riservata unicamente agli operatori di telecomunicazioni, gli utenti finali dovranno interfacciarsi proprio con gli operatori utilizzando i consueti canali di vendita.
Mentre si attende la pubblicazione del Decreto del Mise relativo a questa misura (poi consultabile per le informazioni e i dettagli a questo link: bandaultralarga.italia.it) viene sottolineato che i beneficiari del bonus sono famiglie con ISEE al di sotto della soglia 20.000 euro, alle quali sarà erogato un contributo massimo di 500 euro, che consentirà di ottenere, con qualsiasi tecnologia disponibile presso le relative unità immobiliari, servizi di connettività ad almeno 30 Mbit/s e l’acquisizione di un tablet o di un personal computer fornito dall’operatore.
Bonus aperto anche alle famiglie con ISEE fino alla soglia di 50.000 euro, alle quali sarà erogato un contributo massimo di 200 euro che consentirà di ottenere, con qualsiasi tecnologia disponibile presso le relative unità immobiliari, servizi di connettività ad almeno 30 Mbit/s.
Infine le imprese, alle quali sarà erogato un contributo di 500 euro fino a 2.000 euro, che consentirà loro di ottenere, rispettivamente, servizi di connettività ad almeno 30 Mbit/s o a 1Gbit/s, in base alla tipologia di rete presente nelle relative sedi. La scelta di attribuire un valore del voucher più elevato per le imprese, rispetto a quello delle famiglie, deriva dalla circostanza che le offerte ai clienti business, attualmente presenti sul mercato, hanno mediamente costi più elevati, a fronte di una maggiore banda minima garantita a tali clienti. Il valore del voucher per le imprese che si collegano ad 1 Gbit/s è variabile in ragione della dimensione delle sedi delle imprese e del numero dei dipendenti, fattori che possono rendere necessario un diverso livello di servizio, in termini di banda simmetrica garantita.

Quali condizioni per beneficiare del voucher banda ultralarga?

I beneficiari possono aderire ad offerte del proprio attuale fornitore del servizio, stipulare un nuovo contratto o modificando quello esistente, o rivolgendosi ad un nuovo operatore con passaggio a servizi di connettività NGA ad almeno 30 Mbit/s, nei casi in cui i beneficiari non abbiano ancora alcun contratto a banda ultralarga, oppure passaggio a servizi di connettività fino a 1 Gbit/s, nei casi in cui i beneficiari siano già utenti di servizi di connettività ad almeno 30 Mbit/s. Non potranno avvalersi del voucher i beneficiari che intendano effettuare un cambio operatore fra servizi aventi prestazioni analoghe o meri passaggi di intestazione ad altro componente familiare, nella medesima unità immobiliare. Gli operatori, inoltre, potranno offrire contratti aventi durata superiore ai 12 mesi, in modo che il valore del voucher possa coprire un periodo contrattuale più lungo. A ciascun beneficiario, identificato con Codice Fiscale o Partita Iva, può essere erogato un solo voucher.

Per AIRES, associazione che riunisce le maggiori aziende e i gruppi distributivi di elettrodomestici ed elettronica di consumo, c’è però il rischio di “lock-in” tra operatori e famiglie con Isee al di sotto dei 20mila Euro, ai quali spettano 500 Euro. Come sottolinea Davide Rossi, Direttore Generale e Consigliere AIRES Confcommercio: 

“Dopo un anno di utilizzo del tablet o Pc, il consumatore, per evitare di perdere tempo, di restituire il device o di restare per alcuni giorni senza la connessione a Internet, è più tentato a tenere lo stesso dispositivo che acquisterà dall’operatore che lo aveva fornito in comodato d’uso gratuito per un anno, è questa è una concorrenza asimmetrica. In più alcune famiglie più bisognose potrebbero anche rivendersi online il device durante il primo anno. Tanto è pagato con soldi pubblici. Meglio erogare i voucher alle famiglie, in modo che possano scegliere l’operatore per la connettività e per acquistare liberamente Pc o tablet che preferiscono. La stessa modalità utilizzata per il bonus docenti, 18app, seggiolini antiabbandono in auto, e via discorrendo”.

Ilaria Rebecchi

Executive Editor della rivista e del portale Smart Building Italia, lavora come Giornalista e Senior Copywriter specializzata in settori come tecnologia e digitale, creatività e social media.