Dove va il mercato dell’IoT?

11 Febbraio 2024 Luca Baldin


Molti si interrogano sull’impatto che avrà la frenata dell’edilizia post superbonus sulle diverse filiere collegate ad essa, compresa quella dell’Internet of Things.

Posto che, e ne siamo convinti, il tema dell’adeguamento del patrimonio edilizio non potrà semplicemente essere derubricato dall’agenda del Governo e del Paese, dal momento che la conversione green dello stesso continua a rappresentare una priorità non negoziabile se si vogliono raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 e, poi, del 2050; tutto ciò premesso, si tratta di capire come il mercato reagirà a tipologie di bonus differenti e, forse, un po’ più razionali e sostenibili del fatidico 110%, auspicando, per esempio, che dallo schema questa volta non rimanga fuori il tema dell’efficientamento impiantistico, dal momento che il primo livello della sostenibilità energetica si ottiene col risparmio.

Lo stesso concetto di Internet of Things potrebbe risultare alla fine di questo processo molto mutato, almeno nella percezione del pubblico più vasto, passando, come già la domotica, da un’idea di “superfluo” ad una di sostanziale indispensabilità.

Appartengono, infatti, all’Internet of Things anche tutti quegli apparati che a seguito di un monitoraggio dei dati principali di funzionamento di un edificio, attuano azioni specifiche volte all’ottimizzazione de consumi.

Che attorno a tale tema ci sia movimento è testimoniato anche da recenti documenti di indirizzo governativi, dove appare abbastanza chiaro che dopo l’abbuffata di cappotti termici, si stia guardando ad interventi di efficientamento meno impattanti ed onerosi e più alla portata delle tasche degli italiani e dello Stato come co-finanziatore.
In tal senso ci soccorrono le proiezioni di crescita per il mercato IoT nell’ambito building nei prossimi due anni che, pur con tutte le prudenze del caso, indicano che il mercato potrebbe continuare a crescere rapidamente.

Secondo un rapporto di MarketsandMarkets, per esempio, il mercato globale dell’IoT nell’ambito building è previsto in crescita ad un tasso annuo composto del 33,7% durante il periodo 2021-2026. Il rapporto, specifica che tale crescita costante è motivata proprio dall’adozione crescente delle soluzioni IoT per ottimizzare l’efficienza energetica, migliorare la sicurezza e automatizzare le operazioni in edifici e strutture.

Pe dare un’idea del valore assoluto del mercato dell’IoT nel campo dell’edilizia, un altro rapporto di Allied Market Research indica che il mercato globale dell’IoT nell’ambito dell’edilizia a fine 2023 aveva raggiunto il valore complessivo molto ragguardevole di 174,36 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annuo composto del 26,9% durante il periodo 2017-2023. Il rapporto evidenzia anche in questo caso che la crescita è determinata anzitutto dalla necessità di monitorare e controllare diverse funzioni degli edifici, come l’illuminazione, il riscaldamento e il raffreddamento, la sicurezza e la gestione delle risorse, tutti fattori chiave che guideranno nel prossimo futuro la crescita dell’IoT nell’ambito building.

Ci sono ragioni per essere ottimisti quindi?

Certamente si, il comparto risulta essere in salute e fortemente resiliente anche rispetto alle problematiche geopolitiche in atto. Per quanto riguarda il mercato interno, molto dipenderà dai segnali, che auspichiamo forti e chiari, che il Governo vorrà dare circa gli incentivi post superbonus, con una proiezione che, per una volta, speriamo sia non a brevissimo termine.

Luca Baldin

Project Manager di Pentastudio e della piattaforma di informazione e marketing Smart Building Italia. È event manager della Fiera Smart Building Expo di Milano e Smart Building Levante di Bari. Dirige la rivista Smart Building Italia.