Anno record per i sistemi di accumulo, ma il meglio deve ancora venire

16 Aprile 2024 Marco Ventimiglia


Il forte incremento delle installazioni registrato nel 2023 ha portato la potenza complessiva degli impianti a superare i 3 GW

Di solito, quando si parla di un anno che ha registrato dei risultati da record, sorge una comprensibile ansia per quello successivo, che potrebbe non confermare un trend così positivo. Ebbene, per quanto riguarda l’andamento del mercato dei sistemi di accumulo (SdA) nel nostro Paese, questo timore sembra invece non esistere.

“Gli storage stanno diventando sempre più parte integrante dell’infrastruttura elettrica del nostro Paese – spiega Mauro Moroni, manager di Italia Solare – e al momento sono soprattutto abbinati a piccoli impianti fotovoltaici retail. Lo scenario degli accumuli però è destinato a cambiare rapidamente a causa dell’importante diminuzione di costi di moduli e batterie, e questo si tradurrà a breve in ulteriori e significativi incrementi di vendite”.

Traino del Superbonus

Parole che accompagnano l’ultimo report di Italia Solare, appunto dedicato al consuntivo 2023 per i sistemi di accumulo, realizzato sulla base dei dati che periodicamente vengono elaborati da Terna. Un anno, è bene premetterlo, che ha potuto beneficiare della spinta ancora a pieno regime assicurata dal Superbonus al 110%. Il numero dei sistemi installati è stato addirittura superiore al totale nazionale a tutto il 2022, con 287.706 nuovi impianti associati pressoché interamente al fotovoltaico (con porzioni minimali attribuite a termoelettrico e Stand-Alone).

Un aumento esponenziale a cui è naturalmente corrisposto anche quello relativo a potenza e capacità complessiva degli impianti. In particolare, l’anno scorso la potenza totale dei sistemi di accumulo installati è stata di 2,02 GW, anche in questo caso superiore al dato comprensivo di tutto il 2022 pari a 1,35 GW. Discorso analogo per la capacità dei nuovi impianti, considerato che l’anno scorso si è registrata in Italia un’aggiunta complessiva pari a 3,84 GWh mentre a tutto il 2022 il dato era di 2,81 GWh.

I numeri complessivi

Sommando l’eccellente performance registrata l’anno scorso a quanto fatto in precedenza si ottiene la fotografia dell’esistente alla fine del 2023. Nel dettaglio, il numero dei sistemi di accumulo operativi sul territorio nazionale ha ormai superato quota mezzo milione, attestandosi a 518.947. Ragionando invece in termini di potenza complessiva degli impianti, il totale dell’installato in Italia arriva fino a 3,37 GW. Infine, per quanto attiene la capacità complessiva nazionale dei sistemi d’accumulo esistenti alla fine del 2023, risulta pari a 6,65 GWh.

Un ulteriore elemento d’analisi contenuto nel report di Italia Solare è rappresentato dalla ripartizione per fasce di potenza degli impianti fotovoltaici associati. Nel 2023 il 92% (3,53 GWh) della capacità connessa va attribuito a sistemi di accumulo associati a impianti fotovoltaici con potenza minore di 20 kW. Un 2% (80 MWh) è invece relativo ai sistemi di accumulo associati a impianti fotovoltaici di potenza superiore a 20 kW, con la restante quota di oltre il 5% (203 MWh) che è imputabile ai sistemi Stand-Alone.

Lombardia e Veneto leader

Guardando alla ripartizione territoriale delle installazioni emerge la leadership di Lombardia e Veneto. La prima regione totalizza una capacità di 1.198 MWh dei sistemi di accumulo associati a impianti fotovoltaici, mentre la seconda arriva a 911 MWh di capacità (con metà della popolazione). A seguire troviamo Emilia Romagna (620 MWh) e Piemonte (470 MWh), con le quattro regioni citate che esprimono oltre il 50% della capacità complessiva nazionale dei sistemi di accumulo.

Quanto alle prospettive immediate, come detto non manca l’ottimismo. “Il 2024 – afferma Mauro Moroni – sarà l’anno dell’inizio del mercato dello storage energetico nel C&I (acronimo di Commercial & Industrial, ndr), mentre per gli impianti utility scale probabilmente l’anno chiave sarà il prossimo. Per queste ragioni si prevede un’accelerazione del settore rispetto all’anno scorso, con una stima relativa alla capacità installata nel 2024 di circa una volta e mezzo superiore rispetto all’attuale”.

 

Marco Ventimiglia

61 anni, dal 1989 giornalista professionista de l'Unità dove ha ricoperto vari ruoli dapprima nella redazione sportiva e poi in quella economica. Esperto di nuove tecnologie, ha realizzato per anni il supplemento Unità Multimedia e curato il Canale Tecnologia su Internet. Negli ultimi anni realizza sul Web articoli sulla transizione energetica, la mobilità elettrica, il rinnovamento del patrimonio immobiliare, oltre che dare conto delle evoluzioni politiche e normative in materia.