Arriva una nuova e più stringente Direttiva europea sull’efficienza energetica

30 Settembre 2023 Marco Ventimiglia


Da ottobre in vigore il testo che prevede un taglio dell’11,7% dei consumi finali di energia nell’Unione Europea entro il 2030

Rapida riqualificazione degli edifici, limitazioni crescenti del trasporto inquinante e, ultima arrivata, una nuova direttiva sull’efficienza energetica. Mentre in Italia ci si continua a dividere sul Superbonus, a Bruxelles – intesa come la principale sede operativa delle istituzioni europee – si guarda avanti, molto avanti, riconsiderando al ribasso quelli che dovranno essere i consumi energetici del nostro continente entro la fine del corrente decennio.

È dunque notizia recente la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea della nuova Direttiva sull’efficienza energetica (2023/1791), un provvedimento che va a modificare il precedente regolamento UE in materia (2023/955). Un nuovo testo, peraltro, che non solo era stato “licenziato” a luglio dal Consiglio UE, ma già figurava nel pacchetto Fit for 55 presentato nel 2021 dalla Commissione europea con il dichiarato intento di inserire l’efficienza energetica fra gli obiettivi prioritari dell’Unione Europea.

L’obiettivo principale

La nuova Direttiva è composta da ben 40 articoli ma è abbastanza facile estrapolare quello che è il suo dettato principale, ovvero la riduzione dell’11,7%  entro il 2030 del consumo finale di energia all’interno dell’Unione. Una percentuale a cui corrispondono dei colossali ordini di grandezza. Infatti, il raggiungimento di questo obiettivo comporterà un limite massimo al consumo di energia finale dell’UE pari a 763 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 993 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio per il consumo primario.

È opportuno ricordare che mentre il concetto di energia primaria comprende produzione, fornitura e consumo, per energia finale si intende solo l’energia consumata dagli utilizzatori finali. E al riguardo la Direttiva prevede che il target relativo al consumo finale sarà vincolante per gli Stati membri a livello collettivo, mentre l’obiettivo indicato per il consumo di energia primaria avrà invece un valore indicativo, con la previsione di alcuni meccanismi di flessibilità nel suo conseguimento.

In vigore dal 10 ottobre

Avvenuta la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, la nuova Direttiva sull’efficienza energetica entrerà in vigore il prossimo 10 ottobre ed a quel punto la “palla” passerà agli Stati membri dell’Unione Europea che avranno l’obbligo di recepirne le indicazioni all’interno dei vari ordinamenti nazionali. In particolare, dovranno stabilire “contributi nazionali indicativi e traiettorie per il conseguimento dell’obiettivo nei rispettivi piani nazionali integrati per l’energia e il clima (PNEC)”.

I piani nazionali dovranno essere varati entro il 2024 per poi essere sottoposti al vaglio dell’organismo di controllo UE. Nel dettaglio, verrà verificato se i singoli contributi nazionali sono coerenti con l’obiettivo complessivo di riduzione dei consumi energetici. Per farlo verrà applicata un’apposita formula che si basa, tra l’altro, sull’intensità energetica, sul PIL pro capite, sullo sviluppo delle energie rinnovabili e sul potenziale di risparmio energetico. E se i conti non torneranno la Commissione europea potrà apportare le opportune correzioni ai piani nazionali giudicati insoddisfacenti.

 

Marco Ventimiglia

61 anni, dal 1989 giornalista professionista de l'Unità dove ha ricoperto vari ruoli dapprima nella redazione sportiva e poi in quella economica. Esperto di nuove tecnologie, ha realizzato per anni il supplemento Unità Multimedia e curato il Canale Tecnologia su Internet. Negli ultimi anni realizza sul Web articoli sulla transizione energetica, la mobilità elettrica, il rinnovamento del patrimonio immobiliare, oltre che dare conto delle evoluzioni politiche e normative in materia.