Asta del 5G verso i 5 miliardi, il doppio delle previsioni

24 Settembre 2018 Smart Building Italia


Si impenna sempre di più verso l’alto l’asta per l’assegnazione delle frequenze destinate al 5G in Italia. Le più rosee previsioni iniziali, puntate su un incasso di 2,5 miliardi di euro, secondo quanto si apprende ufficiosamente dal Ministero dello Sviluppo Economico, sono state quasi doppiate.

Dopo ottantotto tornate d’asta svoltesi secondo le procedure fissate da Agcom, l’Agenzia per la garanzia nelle comunicazioni, l’ammontare delle cifre stanziate da competitor sempre più agguerriti e determinati ha toccato quota 4,4 miliardi di euro, con tendenza a ulteriori rialzi, secondo fondate previsioni in grado di toccare presto quota 5 miliardi.

Già per questa settimana, in cui sono previste nuove sedute d’asta, si attendono altri fuochi artificiali di una contesa che in concreto, secondo quanto riportato venerdì scorso da Radiocor, l’agenzia stampa del Sole 24 Ore, dava numeri quanto mai consistenti relative in particolare alle pregiate frequenze 3.700, che risultano disponibili già nel prossimo 2019. Qui, negli ultimi giorni, la parte del leone l’ha fatta Wind Tre con due aggiudicazioni: una da 938,4 milioni di euro per un blocco da 80 megahertz (Mhz), e un’altra da 235,7 milioni di euro per un blocco da 20 mhz. È un ruolo aggressivo ampiamente previsto per la società italiana acquisita dal colosso multinazionale CK Hutchison, dopo che in ambito 700 Mhz era rimasta tagliata fuori da una competition ristrettasi a Vodafone, Tim e Iliad.

Vodafone, peraltro, non è rimasta con le mani in mano nemmeno in queste ultime sedute relative alla fascia 3.700 Mhz, nel cui ambito si è accaparrata un blocco da 80 Mhz per 937,3 milioni di euro, puntando in modo evidente a divenire leader di un mercato italiano dove, secondo i parametri di una classifica pubblicata lo scorso 5 settembre dal sito Hardware Upgrade e basata su test nPerf, riveste attualmente il primo posto nella somma dei valori relativi a download e navigazione, davanti nell’ordine a Tim, Wind Tre e Iliad.

Questi quattro operatori, a cui va aggiunto Fastweb, sono gli stessi in lizza nella grande partita del 5G, destinata a cambiare radicalmente la rete, migliorandola in modo quasi esponenziale per quanto concerne velocità di trasmissione e applicazioni possibili. È in tal senso prevedibile un rilancio di Tim in ambito 3.700 Mhz, considerando la sua assenza, forse strategica, dal tavolo delle ultime contrattazioni, dove invece ha battuto un colpo anche Iliad, aggiudicandosi un blocco da 20 Mhz per 102 milioni di euro.

Nel frattempo, si moltiplicano i “prossimamente” di quanto sarà immesso nel mercato quanto ad applicazioni del 5G. Alla recente Fiera del Levante di Bari, molto rumore ha suscitato il padiglione relativo al Progetto Bari Matera 5G approntato da Fastweb, Huawei e Tim. Qui le dimostrazioni spaziavano nel modo più spettacolare possibile da forme inedite di turismo virtuale, in cui il visitatore viene calato nella Bari del futuro prima della realizzazione dei piani urbanistici che cambieranno il volto della città, ai motori navali della Isotta Fraschini costruiti con assistenza in remoto fornita in tempo reale alle maestranze.