Fastweb apre Nexxt, postazioni mobili e focus-room per 1400 lavoratori

20 Dicembre 2019 Smart Building Italia


Smart Working, nuova modalità e filosofia di lavoro, più agile e adattabile alle situazioni. A entrare meglio in argomento aiuta ora Nexxt, che significa non solo un bellissimo edificio a vetri ubicato in piazza Adriano Olivetti, a Milano, ma anche il nuovo quartier generale di Fastweb, l’operatore italiano di telecomunicazioni che in questo modo corona il ventennale della propria nascita, essendo stato costituito nel 1999.

Per mettere a fuoco dimensioni e numeri di Nexxt, si tratta di un complesso di circa 18mila metri quadri, destinato ad accogliere fino a 1.400 ospiti a partire dai primi mesi del 2020. Nel presentare l’edificio assieme al sindaco di Milano, Beppe Sala, l’AD di Fastweb Alberto Calcagno ha illustrato nei dettagli una sede che possiamo definire Smart Workplace a tutti gli effetti.  All’interno non sono infatti previste postazioni fisse, ma aree condivise dove tutti i dipendenti (e ci si riferisce anche ai direttori), possono di volta scegliere dove e con chi lavorare prenotando la propria postazione tramite cellulare con l’app di Agorà, la intranet di Fastweb.

Ad ogni piano si trovano inoltre focus room ideate per facilitare la concentrazione e Phone Booth per telefonare, oltre a numerose sale riunioni, aree break per gli incontri informali, salottini, chaise longue e poltroncine posizionate allo scopo di realizzare arredi moderni e confortevoli. Non mancano welfare room e spazi-spogliatoio con docce, ideate per agevolare le attività sportive che i dipendenti possono svolgere in pausa pranzo, prima o dopo il lavoro.

Nexxt, la cui doppia X rimanda agli anni Venti (XX nella numerazione romana) ormai dietro l’angolo del calendario, costituisce a suo modo un “monumento” dello Smart Working, modalità di lavoro che in Italia sta attecchendo in modo sempre più fertile. Ciò risulta anche dai dati dell’apposito osservatorio costituito in seno al Politecnico di Milano, con progetti strutturati che riguardano il 12% delle piccole e medie imprese, e varie iniziative concrete prese in questa direzione all’interno del 58% delle grandi imprese.