Bonus edilizi, la cessione del credito ritorna multipla con sanzioni più dure

28 Febbraio 2022 Angela


Un balletto normativo cominciato qualche settimana fa, dopo che il Superbonus al 110% è finito sul banco degli imputati per l’emergere di una serie di raggiri, veri o presunti, legati alla maxi agevolazione fiscale

Non sappiamo se i tecnici di Palazzo Chigi, quelli che scrivono le leggi per intenderci, siano soliti lavorare anche di notte. Di certo, quello che è accaduto con la cessione del credito legata ai Bonus edilizi ricorda da vicino la Tela di Penelope, con il succedersi del fare e disfare, non senza il legittimo sconcerto dei cittadini… Un balletto normativo cominciato qualche settimana fa, dopo che il Superbonus al 110% è finito sul banco degli imputati per l’emergere di una serie di raggiri, veri o presunti, legati alla maxi agevolazione fiscale. Per cercare di arginare le truffe il governo era intervenuto con una norma inserita nel cosiddetto Decreto Sostegni ter che eliminava le cessioni multiple della cessione del credito, quest’ultimo individuato come il meccanismo che più facilitava i comportamenti illegali.

Sta di fatto che la limitazione ad una sola cessione per il credito d’imposta, e non solo quello maturato con il Superbonus ma anche derivante dagli altri bonus edilizi, si è rivelato una misura troppo drastica che ha di fatto bloccato il ricorso alle agevolazioni nella filiera dell’edilizia. Dunque, per evitare che si concretizzasse il classico rimedio peggiore del male, il governo è dovuto correre ai ripari con un nuovo provvedimento varato pochi giorni fa, per l’esattezza un

Decreto legge recante misure urgenti per il contrasto alle frodi in materia edilizia e sull’elettricità prodotta da impianti da fonti rinnovabili”. In pratica, un ennesimo cambiamento della cessione del credito, peraltro accompagnato da un significativo inasprimento delle sanzioni.

In particolare, nell’articolo 1 del nuovo decreto viene modificato nuovamente il meccanismo della cessione del credito con “la possibilità di due ulteriori cessioni solo se effettuate a favore di banche e intermediari finanziari iscritti all’albo previsto dall’articolo 106 del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia”. Viene quindi ripristinata la cessione multipla, fino a tre volte, ma resta da vedere se quest’intervento sarà sufficiente a rimettere in moto il ricorso ai bonus edilizi. Un dubbio legittimo, anche perché il decreto interviene anche su altri punti, non esattamente nella direzione della facilitazione…

Innanzitutto viene introdotto un codice che sarà associato al credito d’imposta maturato. Quest’ultimo dovrà essere obbligatoriamente indicato “nelle comunicazioni delle eventuali successive cessioni, secondo le modalità previste dal provvedimento” che sarà approntato dall’Agenzia delle Entrate. Una procedura che entrerà in vigore con le comunicazioni inviate all’Agenzia delle Entrate a partire dal primo maggio 2022.

C’è poi, come detto, l’inasprimento delle sanzioni rivolte al “tecnico abilitato che, nelle asseverazioni di cui al comma 13, espone informazioni false o omette di riferire informazioni rilevanti sui requisiti tecnici del progetto di intervento o sulla effettiva realizzazione dello stesso ovvero attesta falsamente la congruità delle spese”. Molto severe le pene, “con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da 50.000 a 100.000 euro. Se il fatto è commesso al fine di conseguire un ingiusto profitto per sé o per altri la pena è aumentata”. Un regime sanzionatorio destinato a pesare, anche per il comprensibile timore da parte dei tecnici di commettere errori involontari.